Ospite di Radio 24 Mattino l’unico membro della giunta regionale abruzzese non indagato, l’assessore ai Trasporti Giandonato Morra, che spiega: “La carta di credito regionale può essere utilizzata solo per le missioni fuori dalla regione. Nel 2009, quando sono stato eletto consigliere regionale con le preferenze e poi nominato assessore, ho deciso di non ritirarla. E’ stato un moto interiore. E’ stato un moto interiore. Ho preferito di non prenderla perché la politica è cambiata, le difficoltà sono aumentare, la tensione nei confronti dei politici è eccessiva. Non è stata, però, una forma di calcolo, l’ho fatto con naturalità”.
L’assessore rivela come sia riuscito a tenersi fuori dallo scandalo che ha travolto tutti i suoi colleghi in Regione: “Non ho mai chiesto neanche un euro di rimborso ma non ho mai pubblicizzato la mia scelta: è venuta fuori adesso per via di questo bailamme in Abruzzo. Certe si fanno e basta, senza parlarne. Siamo in un Vietnam politico, allora affrontiamolo con l’elmetto. Non ho fatto niente di particolare, vengo pagato bene e arrivo benissimo a fine mese. Il fatto che mi si chieda solo dei rimborsi mancati è segno dei brutti tempi in cui viviamo. Nessuno mi chiede più del mio lavoro come assessore ai Trasporti. E’ triste”.
Morra difende poi la sua regione: “Fino a qualche mese fa si parlava dell’Abruzzo perché è l’unica delle ex regioni canaglia commissariate che ha messo in pari i conti della sanità e ha abbattuto un miliardo di debito. Il nostro presidente ha tagliato 200 posti nei Cda e adesso essere ricordati solo per questa fase è triste. Non si può gettare il bambino con l’acqua sporca, fermo restando che chiunque abbia commesso errori ora deve pagare”.