Quarantena a Castel del Monte, borgo modello di welfare
di Marco Signori | 05 Aprile 2020 @ 08:09 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Poco meno di cinquecento abitanti a 1.300 metri di quota, 53 chilometri da L’Aquila e una manciata dal vasto e incontaminato altipiano di Campo Imperatore, Castel del Monte vive la quarantena come fosse una zona rossa pur non avendo fatto registrare nessun caso di contagio: nessuno entra e nessuno esce da quello che è uno dei Borghi più belli d’Italia, tranne rarissime eccezioni.
“Anche grazie alla collaborazione dei carabinieri della nostra stazione siamo riusciti a tenere tutto sotto controllo”, dice a L’Aquila Blog il sindaco, Luciano Mucciante, “non abbiamo registrato nessuna trasgressione alle restrizioni, anche perché viviamo circondati dalla montagna quindi è facile fare piccole passeggiate nei pressi delle proprie abitazioni”.
Inoltre “ci si conosce tutti, ci si accorgerebbe subito subito della presenza di persone che non vivono in paese”, dove nei fine settimana ma soprattutto l’estate, sono soliti tornare in massa, “fino a cinquemila” nella bella stagione dice Mucciante.
Il paese, capitale della Transumanza per essere stato per secoli crocevia delle greggi che partivano o tornavano dalla Puglia e per aver fondato la propria economia sulla pastorizia, vive oggi soprattutto di turismo e in questa crisi senza precedenti si rivela un modello di welfare.
“Con la protezione civile comunale abbiamo attivato un servizio quotidiano di visita a domicilio a tutti gli anziani”, spiega il sindaco, “portando se necessario spesa e farmaci. Abbiamo anche reso disponibile a tutti gli anziani la mensa della casa di riposo comunale, anche se nessuno fino ad ora ne ha usufruito”.
“Qualcuno, invece, sta utilizzando la lavanderia della stessa casa di riposo, che abbiamo messo a disposizione anche degli anziani non ospitati nella struttura”.
I tre negozi di generi alimentari e il salumificio presenti in paese sono costantemente riforniti garantendo agli abitanti del paese qualsiasi tipo di bene.
Solo 6 o 7 persone, afferma il sindaco, sono le persone che entrano ed escono dal paese per motivi di lavoro, tra i quali alcuni allevatori della zona che proseguono le proprie attività.
Tutti gli altri sono anziani o giovani che lavorano nel settore turistico e ricettivo, attualmente fermo con grandi preoccupazioni da parte della comunità.
Il Comune, che per l’emergenza alimentare ha ricevuto dallo Stato circa 3.700 euro, ha poi perfezionato l’iter per il bonus spesa per i bisognosi che ammonterà a 150 euro ciascuno: “Abbiamo ricevuto 9 richieste, anche da parte di chi stranieri che lavorano con le aziende agricole e in questo momento sono senza reddito – dice Mucciante – . Grazie ai buoni faranno la spesa nei negozi del paese e questo è anche positivo perché favorisce l’economia locale”.
L’attenzione ora è rivolta all’estate e l’augurio del sindaco è che l’emergenza rientri e si possa tornare a circolare, “altrimenti sarà dura perché le nostre attività sono tutte turistiche, c’è anche un albergo che aveva appena riaperto con grossi sacrifici economici”.