Qualità dell’ambiente urbano, l’esame dell’Ispra sulla città dell’Aquila
di Alessio Ludovici | 09 Gennaio 2023 @ 06:00 | AMBIENTE
L’AQUILA – Presentato a luglio, è ora online la nuova versione del Sistema Informativo sulla qualità dell’ambiente urbano realizzato dall’ISPRA. Nelle città, spiega l’istituto di ricerca, si giocano molte delle sfide ambientali della nostra epoca, dall’ inquinamento dell’aria alla produzione di rifiuti, dal consumo di risorse naturali a mobilità, salute e benessere della popolazione, impatti di eventi meteorologici estremi, ecc. Tra classifiche di ogni tipo che riguardano le città, quella dell’Ispra, che si basa su dati scientifici e statistici più solidi, è forse la cosa migliore da leggere per avere un quadro realistico della situazione.
Il nuovo Sistema informativo è utile strumento di formazione e informazione sul tema della qualità degli ambienti delle città italiane e sfrutta l’immenso patrimonio di dati e conoscenze che l’ISPRA ha accumulato in questo settore sin dal 2004.
Per il comune dell’Aquila il quadro è caratterizzato da alcuni settori in miglioramento e altri per cui sono auspicabili maggiori sforzi e politiche più incisive. Prendiamo il caso della qualità dell’aria che da un lato vede la diminuizione nel settennio 2013-2020 delle concentrazioni di alcuni inquinanti dell’aria, come il PM10 e il NO2, ma per l’ozono, l’inquinante atmosferico che incide maggiormente sulla salute umana, non ci sono miglioramenti. E’ buono, secondo l’Ispra, il trattamento dei reflui urbani con l’intero carico di acque reflue depurate conforme alle norme.
In peggioramento i dati sull‘inquinamento acustico. Nel quinquennio osservato sul tema, 2015-2019, sono aumentate le sorgenti di rumore controllate con superamenti dei limiti di legge, con valori medio-alti all’interno del campione. Un dato che, se confermato dal redigendo piano del rumore, andrà preso per le corna stante l’impatto sulla salute psicofisica e sull’attrattività delle città.
Da migliorare secondo Ispra, ma lo sapevamo già, le politiche relative alla mobilità e trasporti. Viene fatta questa annotazione a riguardo sulle azioni da intraprendere: “dovrebbero essere finalizzate ad aumentare la disponibilità di aree pedonali e piste ciclabili sul territorio”.
Insufficiente la densità di verde pubblico sulla superficie comunale che equivale a circa 0,4% per una superficie di circa 180 ha, risultante tra i più bassi valori del campione, al netto chiaramente delle aree naturali protette sul territorio aquilano che invece fanno della città una delle più verdi d’Italia. Un dato, quello del verde urbano, che rende auspicabili, secondo l’Ispira, “politiche più orientate allo sviluppo degli spazi verdi urbani di aggregazione e svago, così importanti per la socialità e la rigenerazione fisica e mentale delle persone.” Un dato se vogliamo in linea con un altro valore registrato dall’Ispra nel rapporto, ossia che dal 2017, la classe che è stata maggiormente interessata da perdita di territorio in città sia quella della copertura arborea in ambito naturale, con circa 8 ha tra il 2017-2018, 5 ha tra 2018- 2019 e 3 ha nell’ultimo anno osservato. Un dato che si era in qualche modo intuito e su questo sarà il nuovo regolamento del verde in approvazione presso il Comune dell’Aquila a dover dare delle risposte.
Sul fronte della circolarità, L’Aquila mostra buone performance su diversi ambiti e una specifica criticità sempre nel settore della mobilità e dei trasporti. In particolare, pur risultando ancora bassa la percentuale di raccolta differenziata nel 2019 (36,8%), nell’arco del quinquennio (2015-2019) si è rilevata una crescita costante, con un incremento pari al 9,4% nel periodo osservato.
In miglioramento l’incidenza di auto ibride/elettriche sul totale parco autovetture che dallo 0,1% di fine 2015 supera la soglia dell’1% a fine 2020, certamente un effetto delle politiche di incentivi attivate.
In tema di consumo di suolo, la percentuale di suolo consumato si attesta per tutti gli anni al 5% circa e rappresenta anche la più bassa tra i capoluoghi di regione. Tra le criticità sempre il trasporto pubblico locale: la domanda di trasporto pubblico locale segnala l’Ispra, ha, infatti, subìto una diminuzione in modo discontinuo dal 2011 al 2019 (-14,3%), attestandosi su 45,2 passeggeri annui/ab (2019), un dato su cui ha inciso certamente anche il netto peggioramento delle iscrizioni all’Università degli studi dell’Aquila.
L’Aquila, infine, mostra valori elevati all’interno del campione per ciò che attiene al volume pro capite di acqua giornalmente erogato per usi autorizzati che si attesta, nel 2018, su 336 l/ab/g, il dato comunque più basso dal 2012 ma da tenere d’occhio visti gli andamenti climatici. Proprio l’Ispra, del resto, ha confermato l’Abruzzo nelle zone a rischio idrico medio alla fine di un anno, il 2022, che ha visto una consistente contrazione delle precipitazioni in tutta la Regione.