Programmazione europea. Paolucci: Abruzzo in fondo a classifica

Il capogruppo Pd in Regione attacca la Giunta Marsilio: "Dopo tre anni di inefficace programmazione della spesa sui fondi europei, ci troviamo di fronte a una presentazione che non coinvolge sindacati e parti sociali e le minoranze in Consiglio regionale"

di Redazione | 07 Luglio 2022 @ 17:23 | POLITICA
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L’AQUILA – “Da una Regione realmente interessata a programmare attività, opere e servizi per il territorio attraverso i fondi europei, ci saremmo aspettati una presentazione delle attività svolte, più aperta alla partecipazione operativa delle forze sociali, dei poli formativi e i centri di ricerca d’Abruzzo, com’è avvenuto in passato e non un’elencazione interna e autoreferenziale di atti e provvedimenti in itinere”. Così il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale Silvio Paolucci commenta l’iniziativa della Regione prevista, alla presenza di alcuni ministri, domani all’Aquila. “L’incontro rischia di essere solo l’ennesima passerella del Governo regionale di centrodestra, attivissimo con la propaganda, ma incapace di mettere l’Abruzzo fra le regioni virtuose per la programmazione europea – spiega Paolucci -. Mentre l’Abruzzo si aggiudica ancora una volta un posto in fondo alla classifica delle buone pratiche, dopo tre anni di inefficace programmazione della spesa sui fondi europei, ci troviamo di fronte a una presentazione che non coinvolge sindacati e parti sociali, né le università e i centri di ricerca, né gli operatori, tantomeno le forze di minoranza in Consiglio regionale, com’è invece accaduto marcatamente durante i cinque anni di governo del centrosinistra, nonché durante la presidenza Chiodi”.

Per il Fesr, su suggerimento stesso dell’Ue, applicammo la procedura della scoperta imprenditoriale – continua Paolucci -, che prevede la sinergia operativa con tutti i portatori di interesse, compresi lavoratori e imprese, insieme ai quali presentammo la nostra programmazione. Invece ci troviamo di fronte a un metodo completamente diverso, con un’esposizione senza dibattito, calata dall’alto di una regione che ancora oggi ha i numeri peggiori sulla spesa e sull’attività progettuale relativa ai fondi Ue e che ha già perso occasioni e risorse sul Pnrr a causa propria della lentezza nell’operare e di un metodo che dall’inizio del lavoro preveda la condivisione con i soggetti interessati. Una linea di azione mai vista prima e che ci pone a distanza di anni luce da altre regioni, ad esempio il Lazio, dove la programmazione è già un libro che riepiloga tutte le azioni chiuse e quelle in itinere, dove si stanno già definendo i bandi e dove la sinergia col territorio è una pratica consolidata ed efficace”.

 LA MAGGIORANZA REPLICA ALLE DICHIARAZIONI DI PAOLUCCI. “La programmazione regionale dei fondi FESR e FSE racconta di un percorso lungo mesi di intenso lavoro nel corso del quale sono stati fatti numerosi incontri con il partenariato che ha avuto modo di indirizzare e contribuire alle scelte che la Giunta ha formalizzato con propria deliberazione a metà aprile. A provarlo sono i numerosi documenti acquisiti nel corso degli innumerevoli incontri svolti necessariamente in modalità on line, i verbali e report realizzati al termine delle riunioni dalle strutture amministrative e, se proprio vogliamo trovare una testimonianza diretta, con la mia personale e diretta presenza”. Simone Angelosante, presidente della IV Commissione Politiche Europee del Consiglio Regionale, replica cosi , in nome e per conto della maggioranza, a chi intende ridurre l’importanza dell’evento di comunicazione e presentazione dei programmi comunitari regionali 2021 2027 che si terrà domani a L’Aquila. Con riferimento alle dichiarazioni secondo le quali l’Abruzzo è reduce da tre anni di inefficace programmazione di fondi europei Angelosante stigmatizza “Lo stato di avanzamento della spesa FESR e FSE che abbiamo ereditato vedeva effettivamente la Regione Abruzzo in fondo alla classifica. Abbiamo dovuto lavorare senza mai una pausa per poter reindirizzare le inefficienti e inefficaci programmazioni fatte dal centro sinistra e per arrivare a raggiungere livelli di spesa che ci vedono attualmente ancora non molto in alto, ma sicuramente ben al di sopra di diverse Regioni che prima ci sopravanzavano. I numeri dell’eredità raccolta nella gestione dei programmi comunitari erano talmente disastrosi che solo un miracolo avrebbe consentito di portare l’Abruzzo tanto in alto. Senza contare l’impatto della pandemia. In ogni caso, ci si può chiedere di lavorare, certamente, ma non di fare i miracoli” incalza il consigliere regionale della Marsica “ Suggerirei ad alcuni nostri politici di verificare i dati sullo stato di avanzamento dei programmi: al 30 giugno la realizzazione del FESR ha raggiunto il 66,5% del programma post pandemia, mentre l’FSE ha raggiunto addirittura l’84,5%, con buone possibilità di chiudere la rendicontazione entro l’anno. Miracoli no, ma tanta concretezza” conclude.

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