Progetto Case, nelle casse del Comune mancano 15 milioni

di Marco Signori | 19 Maggio 2020 @ 06:00 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – Il Comune dell’Aquila ha circa 15 milioni di euro da incassare dagli inquilini del Progetto C.a.s.e., il mega complesso da 4.500 alloggi in 19 quartieri tirato su in pochi mesi nel 2009 per i terremotati rimasti senza tetto. È quanto hanno certificato gli uffici del Sed, il centro elaborazione dati dell’ente, messo nero su bianco in una relazione proprio oggi all’esame della Commissione di Garanzia e controllo presieduta da Giustino Masciocco di Articolo 1, che si riunisce in modalità telematica.

Si tratta di somme relative a canoni e a utenze non pagate da parte di assegnatari morosi.

“In considerazione della acquisizione degli alloggi del Progetto C.a.s.e., tutte le utenze delle parti centralizzate e condominiali furono intestate al Comune, mentre i decreti di assegnazione degli alloggi sottoscritti per accettazione dagli assegnatari, unitamente a tutte le altre clausole e prescrizioni, ponevano a carico dei medesimi determinate voci di spesa per i consumi individuali per gas da riscaldamento e acqua calda sanitaria nonché per le quote condominiali e canone concessorio”, si legge nella relazione.

Il Comune, che ha messo in campo un’azione di recupero crediti, solo nel 2019 ha emesso 122 solleciti di pagamento per i costi di riscaldamento e acqua calda per somme residue riferite al periodo 2010-2014, per circa 73 milioni di euro, e 175 ingiunzioni per il periodo 2010-2013 per 218mila euro circa.

Per le spese condominiali sono stati ben 1.450 i solleciti di pagamento per oltre 446mila euro e per il canone di locazione 860 solleciti per 1 milione e 281mila euro.

“In linea generale”, si legge nel documento, “sulla emissione dei consumi 2010/2013, con un residuo da recuperare pari 1.567.609,97 euro, l’attività di sollecito da parte del Servizio è stata ultimata, per quanto concerne il dato delle ingiunzioni fiscali ad oggi emesse esso è pari a n. 602 per 1.165.622,96 euro”.

Mancati introiti che si sommano a uscite, rappresentate dai costi di gestione, che fanno lievitare le perdite per le casse del Comune. “Sugli alloggi”, si fa infatti osservare nella relazione, “bisogna effettuare non solo interventi di manutenzione straordinaria (normalmente dovuta dai proprietari), ma anche interventi di manutenzione ordinaria, il pagamento delle spese comuni (condominiali) ed infine e soprattutto il pagamento delle bollette per i consumi (gas)”.

“Bisogna considerare che questi ultimi tre tipi di interventi normalmente non vengono pagati dai proprietari e non dagli inquilini; dovendo il Comune procedere ad effettuare gli interventi di cui sopra l’Ente è obbligato a richiedere agli assegnatari il pagamento” del canone di locazione “che finanzia la manutenzione ordinaria”, del “canone di compartecipazione che finanzia il pagamento delle spese comuni” e la “riscossione per pagamento bollette che finanzia il pagamento delle utenze”.


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