Procida eletta Capitale della Cultura 2022. Delusione per L’Aquila
L'intervista al Sindaco Biondi. I commenti e le reazioni
di Cristina D'Armi | 18 Gennaio 2021 @ 10:48 | L'AQUILA CAPITALE CULTURAL’AQUILA – Procida è stata eletta Capitale Capitale della cultura 2022. La notizia è stata data in diretta streaming dal presidente della giuria Stefano Baia Curioni al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.
“Un riscatto importante per la nostra terra. Lavoreremo sodo” ha commentato commosso il sindaco di Procida tra le urla di gioia dei cittadini e di tutta l’amministrazione.
Procida, piccolo borghi tra le 10 città finaliste, è stata scelta per il suo progetto, non come città più bella o ricca di storia. “Ci è stato chiaro che il nostro lavoro non sarebbe stato facile. Siamo stati sfidati dalla qualità delle proposte, alcune concepite dai migliori progettisti di politiche culturali non solo d’Italia, anche d’Europa. Ogni città ha portato nel suo progetto le proprie gemme e i propri demoni. E la buona notizia è che l’idea di uno sviluppo sociale ed economico a base culturale sta diventando un approccio comune e una pratica progettuale concreta. La cultura è pensata come pane quotidiano, finalmente” ha detto il presidente della giuria Stefano Baia Curioni.
La delusione per la candidatura dell’Aquila

Le città in corsa per il titolo di Capitale italiana della cultura, oltre a Procida, erano nove:
2. Bari – Bari 2022 Capitale italiana della cultura;
3. Cerveteri (Roma) – Cerveteri 2022. Alle origini del futuro;
4. L’Aquila – AQ2022, La cultura lascia il segno;
5. Pieve di Soligo (Treviso) – Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana;
6. Taranto – Taranto e Grecia Salentina. Capitale italiana della cultura 2022. La cultura cambia il clima;
7. Trapani – Capitale italiana delle culture euro-mediterranee. Trapani crocevia di popoli e culture, approdi e policromie. Arte e cultura, vento di rigenerazione;
8. Verbania – La cultura riflette. Verbania, Lago Maggiore;
9. Volterra (Pisa) – Volterra. Rigenerazione umana.
Il commento di Rinaldo Tordera, dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila
“E’ stata una competizione agguerrita con città concorrenti molto competitive ed altrettanto meritevoli. L’Aquila ha giocato bene le sue carte. A sostegno della candidatura, infatti, è stato preparato un programma innovativo ed articolato che ha previsto linee di sviluppo locale che superano la dimensione del breve periodo e più in generale dell’anno relativo al riconoscimento, valorizzando le industrie culturali e creative con le filiere produttive ad esse correlate. La candidatura dell’Aquila a Capitale della Cultura per il 2022 ha fatto emergere un grande potenziale di idee, processi e capacità. Per questo il lavoro fatto, oltre ad essere un grande bagaglio di esperienza da poter spendere nella prossima competizione come quella per la Capitale dello Sport e magari per il 2024 sempre a Capitale della Cultura, rappresenta comunque un forte stimolo a impostare, già da domani, un modello culturale diverso che sia occasione di coesione sociale e sviluppo economico. In questo senso l’Accademia di Belle Arti rappresenta un presidio formidabile. Le sue capacità, il suo essere luogo di cultura e creatività per eccellenza, rappresentano un asset formidabile per ripartire tutti insieme e fare in modo che una non vittoria possa diventare punto di partenza e presupposto per traguardi futuri”
Le reazioni politiche
Quagliarello: “Dall’Aquila un grande lavoro che non andrà perduto”
“Congratulazioni a Procida, e un doveroso riconoscimento a L’Aquila per essere giunta a un passo dal traguardo con un dossier di altissimo livello che ha riscosso grande apprezzamento. Un lavoro che non andrà perduto”. Lo dichiara Gaetano Quagliariello, di ‘Idea-Cambiamo’, senatore del collegio L’Aquila-Teramo. “La città dell’Aquila – prosegue Quagliariello – ha giocato fino in fondo la partita per il titolo di capitale della cultura 2022. Le partite si possono vincere e si possono perdere, quel che conta è profondere il massimo dell’impegno e fare tesoro del lavoro compiuto. Con questo bagaglio L’Aquila può guardare al futuro: ci sono altri progetti importanti da realizzare, c’è la sfida del post-pandemia che porterà alla riscoperta degli ambienti naturali, del turismo lento, delle potenzialità di quelle aree interne che da questa grave crisi possono trarre un’occasione di rilancio. Se queste potenzialità saranno colte, anche alla luce del lavoro compiuto per la candidatura a capitale della cultura – conclude Quagliariello -, comunque essa sia andata sarà stato un successo”.