Prevenzione sismica. Masciovecchio (Cni): “Serve il fascicolo del fabbricato”
di Marianna Gianforte | 15 Febbraio 2023 @ 05:16 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Porterà personalmente al ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci un dossier di studio sull’opportunità, la necessità e l’urgenza che l’Italia si doti, con una legge specifica, del ‘fascicolo del fabbricato’. L’appuntamento è per questa mattina alle 10 nella sede del ministero, in via Ulpiano a Roma, dove il vicepresidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, l’aquilano Elio Masciovecchio, andrà con una delegazione del Cni. Obiettivo: sollevare davanti al ministro l’esigenza di riavviare un dibattito, che questa volta si concretizzi sul serio, sul ‘libretto di salute’ antisismica e non solo, degli edifici di tutto il Paese. Un dibattito partito proprio dall’Aquila 7 anni fa, su spinta dell’amministrazione di centrosinistra e in particolare dell’ex sindaco Massimo Cialente, che ne ha parlato di recente ancora una volta proprio su questo giornale.
Masciovecchio riconosce che dall’Aquila è partito un processo virtuoso di rafforzamento delle normative antisismiche e della ‘coscienza’ pubblica sul rischio sismico; ma c’è ancora moltissimo da fare. Lo dimostra l’andamento delle adesioni a ecobonus e sismabonus da parte dei proprietari di immobili o dei condomini: uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri dimostra che “fatto cento il totale degli interventi, meno del 5% ha dato origine anche al sismabonus. Purtroppo la legge di mercato ha fatto in modo che essendo più semplice provvedere all’efficientamento energetico è andata avanti questa misura”. Anche se poi avere infissi di ultima generazione o un cappotto senza aver fatto una diagnosi sismica prima, è inutile e controproducente. “La prevenzione vera si doveva fare attraverso uno strumento importantissimo che è il fascicolo del fabbricato, attraverso il quale si ha una conoscenza precisa delle condizioni del proprio edificio”, rimarca Masciovecchio.
Il vicepresidente del Cni ricorda anche che “L’Aquila è all’avanguardia rispetto alla prevenzione sismica: ci ricordiamo tutti che la legge sismica nazionale era pronto nel 2008 ma è entrata in vigore con il terremoto dell’anno successivo, nel luglio 2009. Da allora – ricorda – sono stati fatti passi da gigante perché è stata fatta una nuova legge sismica, siamo all’avanguardia in questo momento nel fascicolo per ‘operare’. Ma c’è bisogno di uno step successivo e devono essere Governo e istituzioni a far sì che si realizzi”.
Dopo l’esperienza dell’immediato post-sisma e della prima fase della ricostruzione che interessò le periferie aquilane nei mesi successivi al terremoto, con decine di ingegneri che arrivarono da tutto il Paese per eseguire i sopralluoghi palazzo per palazzo, controllandone la sicurezza e gli eventuali danni ‘nascosti’ causati a livello strutturale dal terremoto, arricchendo il loro bagaglio professionale sul campo; è nata, così, una struttura nazionale che forma ingegneri che, per l’appunto, hanno il compito di ‘controllare’ lo stato degli immobili colpiti dai terremoti. “A settembre ripartirà probabilmente proprio dall’Abruzzo, come già è stato nel primo ciclo di formazione – anticipa Masciovecchio – , il lavoro della struttura tecnica nazionale, a servizio della protezione civile, abilitando una serie di colleghi che ora sono agibilitatori pronti a intervenire in caso di rischio. Avremo una strutura tecnica a supporto della protezione civile”