Potature, cosa dice il Ministero dell’Ambiente. L’Aquila ha un Piano del verde?

di Alessio Ludovici | 02 Febbraio 2021 @ 06:00 | AMBIENTE
L'Aquila ha un Piano del verde?
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L’AQUILA – L’Aquila ha un Piano del Verde? Un decreto del Ministero dell’Ambiente dello scorso anno, all’esito di uno lungo studio di enti e istituti di ricerca, scoraggiava pesantemente il ricorso alle pratiche di capitozzatura e potatura drastiche del patrimonio arboreo urbano e periurbano, tanto in voga nelle città italiane. Nelle ultime settimane alcuni interventi hanno fatto discutere anche gli aquilani.

La precisazione dell’assessore Taranta

Su questi, dopo le segnalazioni de L’Aquila Blog, è arrivata la precisazione dell’Assessore Taranta: “Si tratta di interventi, in alcuni casi, più drastici del solito – spiega – perché, come mostrano alcune immagini scattate dai ns. agronomi, le alberature interessate presentano purtroppo delle criticità importanti.

Il problema, secondo Taranta, sono le vecchie alberature poste lungo viali e strade, oggi oggettivamente di difficile gestione. “Il nostro Settore – spiega Taranta è ben consapevole che le capitozzature vanno evitate sugli alberi, e dimostrazione ne sono gli interventi effettuati negli anni sui principali viali cittadini (via della Croce Rossa, Via Duca degli Abruzzi, viale Crispi, Via XX Settembre ecc.), dove la situazione delle piante ha consentito interventi “a regola d’arte”. Si è deciso, quindi, di intervenire ora con una soluzione “provvisoria”, attraverso potature importanti, simili a capitozzature, che comportano una diminuzione del rischio di crolli, mentre si provvederà, tra breve, a porre a dimora altri alberi di specie diversa”. 

La capitozzatura: un risparmio effimero secondo il Ministero

La capitozzatura è una pratica cui le amministrazioni ricorrono soprattutto per risparmiare. Ma, questo il punto alla base del decreto, è un risparmio effimero. Gli alberi capitozzati reagiscono con una innaturale produzione arborea e diventano più instabili e finiscono per avere bisogno di interventi frequenti. Anche nel territoio abruzzese e aquilano ci sono tanti esempi di alberi la cui chioma, per effetto delle continue capitozzature, assumono forme e andamenti innaturali.

Quello che la scienza dice è che questi interventi fanno male alla pianta, che rischia di diventare nel tempo ancora più pericolosa. Lì dove, trattandosi di verde urbano, c’è bisogno di alleggerire una pianta allora è meglio favorire interventi di ripulitura. Per fare questo, da qui il decreto, la parola d’ordine è pianificazione. Il tema posto da Taranta è in effetti enorme, si tratta di capire come gestire le vecchie capitozzature, le vecchie alberature, ecc. 

Il decreto 63 del Ministero indica in tal senso diversi strumenti di cui il comune dell’Aquila, almeno fino al 2018, era solo parzialmente provvisto. 
Alle amministrazioni comunali si chiedeva di dotarsi di moderni strumenti di gestione del verde pubblico. Tra questi vengono espressamente citati “il censimento del verde, il piano del verde, il regolamento del verde pubblico e privato e il bilancio arboreo”. Questi rappresentano – si legge sempre nel decreto – la base per una corretta gestione sostenibile del verde urbano.

Il censimento, una sorta di banca dati geo referenziata, è individuato come “lo strumento indispensabile per la corretta pianificazione di nuove aree verdi. per la programmazione del servizio di manutenzione del verde, per la progettazione degli interventi di riqualificazione del patrimonio esistente. e per la stima degli investimenti economici necessari al mantenimento e potenziamento della funzionalità del patrimonio verde.

Il Piano del Verde

Viene poi redatto, sulla base di questo censimento, un «Piano del verde». Si tratta di un vero e proprio piano regolatore del verde urbano. Il Piano del Verde integra e completa gli strumenti di pianificazione urbanistica, che a dire il vero all’Aquila sono fermi anch’essi.

Nel Piano del Verde, “in base alle priorità determinate dalle esigenze del territorio”, si stabiliscono quindi gli obiettivi e gli interventi da fare nel verde urbano e periurbano, le risorse economiche necessarie e da impegnare, le modalità di monitoraggio e quelle di coinvolgimento della comunità. 

Un altra parte del decreto è dedicata, appunto, alle capitozzature. “In particolare, – vi si legge – l’aggiudicatario deve evitare di praticare la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica perché indeboliscono gli alberi”. 

L’Aquila ha un piano del verde?

L’Aquila ha un Piano del verde? E’ lecito chiedersi e spiegare alla comunità se l’Amministrazione si è dotata o ha intenzione di dotarsi degli strumenti indicati dal ministero. Nella nostra amministrazione agricoltura e ambiente sono divisi tra due assessorati, Bignotti e Taranta, c’è poi un dirigente ad interim e il personale impegnato non supera le venti unità tra geometri, ingegneri, geologie ecc, che devono però occuparsi di una miriade di questioni, dagli usi civici alla protezione civile. Per gli interventi in parte ci si affida agli operai del comune, in parte ad appalti esterni. La dotazione di personale è più o meno quella di sempre negli ultimi anni, al netto però di un fabbisogno crescente di verde pubblico e di una sua corretta gestione che è lo stesso comune a segnalare. 
Negli ultimi anni le cose si sono mosse, con la nascita della riserva del vera, le acquisizioni a Coppito e di Piazza d’Armi, ancora ferma, il censimento degli alberi monumentali, la riqualificazione del Castello, la partecipazione alle giornate dell’albero e le nuove piantumazioni, diverse centinaia, già fatte.


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