Ponte Raiale, Palmerini (Pd): “Struttura chiusa dopo 180 giorni”
"Chiediamo al sindaco Biondi i motivi di tanto ritardo, dopo che se ne è parlato per quasi l'intero suo primo mandato e dopo che sono anche scaduti, lo scorso dicembre, i primi sei mesi della sua attuale sindacatura, entro i quali aveva promesso di restituire l'opera, come si legge nel documento del programma elettorale"
di Redazione | 21 Gennaio 2023 @ 18:02 | POLITICA
L’AQUILA – “Ciò che non è riuscito all’uomo è riuscito alla neve, che, con il suo peso, ha abbattuto la rete a chiusura del ponte del Raiale. Tuttavia, attenzione: dopo quattro anni e cinque mesi, a lavori finalmente conclusi, vetri ammiccanti e fiorere comprese, il ponte non è ancora riaperto”. A scriverlo in una nota è la segretaria del circolo Pd di Paganica e frazioni Deborah Palmerini.
“Tutto sembra pronto da molte settimane ma non ci sono notizie riguardanti l’inaugurazione né comunicazioni ufficiali a giustificare, semmai possibile, il perdurare della chiusura, suscitando l’indignazione ed anche l’ilarità della popolazione – prosegue Palmerini -. Una barzelletta fastidiosa che vorremmo arrivasse finalmente a conclusione per restituire finalmente l’opera, una bretella lunga soltanto dieci passi ma strategica per il decongestionamento del traffico locale. Il ponte del Raiale è inoltre l’accesso al percorso naturalistico che porta al Santuario della Madonna d’Appari, uno dei luoghi religiosi più belli d’Abruzzo che da anni si raggiunge a piedi attraverso un cantiere.
Il ponte – ricorda l’esponente Pd – fu chiuso ad agosto 2018 per criticità strutturali e furono necessari oltre tre anni per iniziare la demolizione a ottobre 2021. Fatte le prime fondamenta, i lavori hanno subìto uno stallo fino allo scorso luglio, quando è iniziato il posizionamento del ponte, terminato da alcuni mesi. Chiediamo al sindaco Biondi, che di certo vorrà organizzare una bella inaugurazione partecipata dalla popolazione paganichese, i motivi di tanto ritardo e quando sarà possibile chiudere questo capitolo, dopo che se ne è parlato per quasi l’intero suo primo mandato e dopo che sono anche scaduti, lo scorso dicembre, i primi 180 giorni della sua attuale sindacatura, entro i quali aveva promesso di restituire l’opera, come si legge nel documento del programma elettorale ‘Agenda per una città in cambiamento’, dove di cambiamenti sostanziali invece se ne vedono davvero pochi”.