Plasma iperimmune, Rughetti: “Arruoleremo pazienti guariti da poco”
Ad aprile, i 35 selezionati, scartati perchè con pochi anticorpi
di Matilde Albani | 06 Novembre 2020 @ 06:00 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Il plasma iperimmune come terapia per il Covid prevede l’utilizzo del plasma, cioè la parte liquida del sangue, di pazienti guariti dall’infezione, al fine di fornire ai malati gli anticorpi utili a contrastarne gli effetti. In pratica, vengono sfruttate le immunoglobuline (Ig) neutralizzanti, coinvolte nella risposta immunitaria contro il virus a scopo terapeutico. “Durante la prima ondata – ha detto a Laquilablog la dottoressa Anna Rughetti, responsabile e facente funzione del centro trasfusionale dell’ospedale San Salvatore di L’Aquila – abbiamo convocato pazienti donatori , siamo riusciti a selezionarne 35 potenziali, alla fine ( a parte uno) sono risultati tutti non idonei, perchè con pochi anticorpi. Anticorpi che dopo la guarigione – dice ancora la Rughetti – tendono a scendere, con questa seconda ondata, cercheremo di arruolare pazienti guariti da poco”.