Peste suina, la sindaca di Cagnano: “Basta con le restrizioni”

Iside Di Martino scrive alla Regione e al ministero: "Limitare l'area di monitoraggio all'area boschiva, lasciando libera l'area più urbana. Risparmiare tutte le attività all'aperto e di permettere le attività di tagli connessi ad approvvigionamento di legna da ardere". Preoccupazione per il turismo

di Marianna Gianforte | 07 Agosto 2022 @ 06:12 | AMBIENTE
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CAGNANO AMITERNO – I cartelli con la scritta rossa ‘zona infetta’ non sono certo rassicuranti, soprattutto quelli posti agli ingressi delle frazioni che rientrano nel territorio del Comune di Cagnano individuato come potenzialmente a rischio di contagio da virus della peste suina, dopo il ritrovamento, due mesi fa, di una carcassa di cinghiale che aveva contratto la malattia nel Comune di Borgo Velino, in provincia di Rieti (Comune che sino a pochi decenni fa ricadeva nella provincia dell’Aquila). Da due mesi Cagnano Amiterno è ‘zona off limits’: niente pic nic, gite fuori porta, escursioni, pedalate in mtb, esplorazioni a cavallo a Cinno, alla Valle dei Ladri, a Cascina, ma nemmeno nelle pertinenze delle proprie abitazioni.

Dalla prima settimana di giugno niente più di tutto questo, con ripercussioni sulla vita quotidiana dei cittadini e delle cittadine, abituati a vivere appieno e in totale libertà la loro terra, dove in molti hanno aziende agricoli, allevamenti, tartufaie, apiari, e dunque, conseguenze anche sulla microeconomia locale e sul turismo. Salva, per fortuna, la sagra del cinghiale (a Collicello, dal 10 al 13 agosto): la carne, niente paura, come avviene per tutte le sagre, proviene da una filiera certificata e quest’anno, precisamente, da Siena, rassicurano gli organizzatori. Ma guai anche soltanto a immaginare di andarsela a fare arrosto su un prato la carne: il rischio è, oltre a quello di provocare un incendo se non fatto con criterio, anche di diventare veicolo del virus della peste suina, che non è dannosa tanto per l’uomo, quanto per gli animali e dunque per gli allevamenti che, se colpiti, dovrebbero essere abbattuti.

Ma a distanza di due mesi la popolazione non ne può più e l’amministrazione comunale il 15 luglio, a margine del Consiglio comunale, ha scritto al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, al servizio veterinario della Asl 1, al dipartimenti Agricoltura diretto da Elena Sico, al dipartimento Sanità diretto da Claudio D’Amario. Una lettera dalla quale si evince quanto le misure di prevenzione e di sicurezza incidano fortemente su un territorio, soprattutto nel bel mezzo di un periodo come quello estivo in cui i paesi e i borghi dell’entroterra si riempiono finalmente di persone, tra cui moltissimi turisti di ritorno che non vedono l’ora di assaporare la vita calma dei loro paesi di origine.

LETTERA AL PRESIDENTE MARSILIO.

Accorata la lettera che la sindaca Iside Di Martino ha scritto oltre 20 giorni fa a Marsilio, nella quale ripercorre la vicenda sin dalla comunicazione, arrivata al Comune dal ministero della Salute il 1 giugno e l’avviso alla popolazione pubblicato il 4.

“Il Comune d Cagnano Amiterno è un paese montano nel quale risiedono 1.200 persone, e che si estende su una superficie superiore ai 60 chilometri. E’ composto da più frazioni e località dove ogni giorno l’amministrazione locale tenta di rispondere ai bisogni di ciascuno e dove sono le tante difficoltà amministrative ed emergenziali”, scrive la sindaca, in riferimento non soltanto alla pandemia da Covid-19 e alle restrizioni che ha comportato, ma anche ai terremoti “che hanno colpito il Comune nel 2009, poi nel 2016-2017”.

In riferimento, ora, all’emergenza e alle nuove restrizioni dovute alla peste suina, la sindaca scrive che:

“Attualmente sono state già eseguite numerose ricerche attive di peste suina africana a cui farano seguito ulteriori ricerche, senza che, a oggi, siano state rinvenute tracce di carcasse o di animali infetti. Dunque, in considerazione delle emergenze che si susseguono e che interessano la mia comuntà da oltre 12 anni e per consentire lo svolgimento di attività essenziali e di rendere servizi alla popolazione e alle imprese e alle associazioni operanti nel territorio comunale, impegnate a vario titolo nella stagione estivain attività ricettive e turistiche, nonché nell’organizzazione di manifestazioni e iniziative culturali, sportive, religiose, in alcuni casi in programma per i mesi estivi, si chiede di consentire, per quanto di competenza, di eslcudere da eventuali misure restrittive alcune attività”.

In particolare la sindaca Di Martino nella sua lettera, che da quasi un mese aspetta una risposta, chiede di:

“Limitare l’area di monitoraggio all’area boschiva, lasciando libera l’area più urbana; di ridurre la cartellonistica posizionata, attualmente, agli ingressi del nostro Comune con la scritta (inquietante, ndr): ‘Zona infetta per peste suina africana’, limitandola all’area interessata dal monitoraggio”.

Di Martino chiede anche di ‘risparmiare’ dalle misure restrittive “tutte le attività all’aperto lungo le strade provinciali e comunali e in generale lungo le strade asfaltate, e anche lungo le private necessarie per raggiungere le abitazioni, i luoghi di lavoro, i fondi agricoli di propiretà. Di consentire tutte le attività di manutenzione, monitoraggio e sorveglianza ambientale svolta dagli enti e connesse con la salute pubblica, e anche le attività di manutenzione su servizi pubblici essenziali e attività indifferibili e urgenti di rilevante interesse pubblico”. La sindaca chiede, infine, di:

“Permettere le attività di tagli connessi ad approvvigionamento di legna da ardere da parte dei residenti e ferma restando la possibilità di proseguire e concludere i cantieri di intervento già avviati”.

Per limitare il danno causato dalle restrizine sull’attività di taglio boschivo, sinora sospeso, Di Martino chiede al presidente della Regione Marsilio quanto meno di prorogare il periodo di taglio dei boschi cedui “con un apposito provvedimenti del settore regionale competente”. L’amministrazione comunale, inoltre, rende noto che “in Regione si sta predisponendo, da parte dei servizi veterinari e proprio a seguito della nota della sindaca, un documento di richiesta di diverse derogheda inviare al comitato nazionale del ministero della Salute”.

NUOVA GIORNATA DI MONITORAGGIO

Intanto sabato 5 agosto c’è stata una nuova giornata di attività di ricerca attiva e di sorveglianza di situazioni potenzialmente portatrici di peste suina afrivana sul territorio comunale. “La sorveglianza – comunica l’amministrazione comunale – è avvenuta alla presenza di cinque squadre di volontari, con il coordinamento dei carabinieri forestali, con il personale della Asl 1 Abruzzo (in particolate con il servizio veterinario) e di Polizia Provinciale, è stata svolta una giornata dedicata alle attività di ricerca attiva, sorveglianza di peste suina africana nel territorio di Cagnano Amiterno e con l’utilizzo di due droni, che hanno dato una importante vista dall’alto, prospettiva inedita e di particolare valore. Il controllo – specifica il Comune – ha interessato l’area di maggior interesse di molti quadranti a confine con il Comune di Montereale”.

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