di Matilde Albani, L’Editoriale – Che la Perdonanza 2013 sarà tanto movimentata quanto triste, si era capito subito. Mai, infatti, tanta paccottiglia nell’organizzazione, che nonostante la buona volontà dei volontari ancora annaspa.
Un programma al minimo sindacale, rastrellato per la rivisitazione light dell’evento per il quale sono stati impegnati 180mila euro. Cialente dapprima era stato annunciato come “Giovin Signore” poi il contrordine con la Bolla affidata al comandante della Polizia Municipale Eugenio Vendrame.
Ora nuovo colpo di teatro, perché dopo “studi storici della città con un ritorno al passato e alla realtà dell’epoca…” la Bolla del Perdono sarà nelle mani dell’autorità civile ossia nuovamente del Sindaco, che a sua volta, davanti a San Massimo, inviterà l’Arcivescovo ad accompagnarlo davanti al sagrato di Collemaggio, luogo in cui la Bolla sarà letta e consegnata nelle mani del Cardinale di turno.
Il comandante Eugenio Vendrame, però, non esce di scena, perché si avvicenderà nel “trasporto” con Cialente in una sorta di staffetta fatta in casa, pare senza calzamaglia.
Questo passaggio viene definito dal Comitato organizzatore “una composizione studiata per un ritorno alla fedeltà storica…” che di fatto è stata sempre conservata dall’autorità civile della città, vedi la Dama, per ben due volte impersonata negli anni ’90 da una dipendente comunale, ora nel Comitato organizzatore.
Questa sorta di spiegone, letto da Moroni come la messa, non fuga però dubbi su un evento di cui non sono convinti neanche gli organizzatori e che oramai ha raggiunto i minimi storici. Lo conferma il fatto che a precise domande su qualche dettaglio del corteo storico, Moroni risponde ai giornalisti che ne parlerà in un’altra occasione.
Chi non ci ha messo la faccia, come oggi hanno fatto il genuino Pietro Piccirilli e Giovanna di Matteo, è stato il Prof. Walter Cavalieri, rimasto al mare a Roseto, nonostante sia stato lui a dare l’imprimatur per portare all’interno del Comitato la “giusta critica costruttiva fondata sugli studi storici della città”.
Nel più totale generalismo, ancora pieno di falle, spunta anche il nuovo logo dell’evento commissionato in fretta e furia (in soli 15 giorni) ad una giovane grafica che si era già spesa nell’edizione del 2010, logo questo che appare sulla home page del sito, praticamente ancora da aggiornare.
Arriva pure il momento in cui Moroni “ritira” fuori il Comitato scientifico per l’Unesco, argomento buono per ogni edizione.
Si è rilanciato anche quest’anno, come previsto, lo slogan “Perdonanza bene dell’Unesco” di cui dovevamo avere già notizie in primavera. Parliamo del Comitato ideato nel 2010, e nato ufficialmente nel luglio dell’anno successivo, al fine di far diventare la Perdonanza patrimonio immateriale dell’Unesco.
Presieduto dal prof. Francesco Sabatini, doveva predisporre il complesso carteggio necessario per presentare ufficialmente a Parigi la candidatura, per il tramite del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Un dossier di cui non si è parlato più. Le interviste al Vice presidente Alfredo Moroni e al comandante della polizia municipale Eugenio Vendrame…
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Servizio e testo di Matilde Albani, riprese Elisabetta Di Giorgio