Per L’Aquila 638mila euro per adattarsi ai cambiamenti climatici. E scrivere un Piano del Verde?

di Alessio Ludovici | 10 Giugno 2021 @ 06:00 | AMBIENTE
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L’AQUILA – È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – Serie Generale n. 135 del 08/06/2021 il Decreto Direttoriale n. 117 del 15 aprile 2021, di istituzione del “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano” del Ministero della Transizione Energetica. 

Il Programma è finalizzato ad aumentare la resilienza dei sistemi insediativi soggetti ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme e di siccità. I progetti possono essere presentati da singoli Comuni con popolazione uguale o superiore ai 60.000 abitanti, risultanti dai dati ISTAT riferiti all’anno 2019 e tra questi c’è anche il Comune dell’Aquila che è destinatario di risorse per 638mila euro. 

Le domande andranno presentate entro lunedì 06 settembre 2021

A seguire la documentazione di riferimento.

L’iniziativa, come detto, è del Ministero della Transizione Ecologica in collaborazione con ANCI e ISPRA e stanzia in totale più di 70milioni di euro. Tra gli interventi ce ne sono alcuni di cui il comune avrebbe urgentemente bisogno, sono ammessi a finanziamento interventi che vanno dalla gestione delle aree boschive periurbane alla gestione del verde e delle alberature. 
In particolare parliamo di interventi come ad esempio la realizzazione di forestazione periurbana, di edilizia climatica, di tetti e pareti verdi, boschi verticali e barriere alberate ombreggianti, di coibentazione e ventilazione naturale o finalizzati al riciclo e riutilizzo delle acque reflue depurate e tanto altro.
Il Programma prevede inoltre una serie di misure di rafforzamento della capacità adattiva, finalizzate a migliorare la conoscenza a livello locale, la redazione di strumenti di pianificazione comunale di adattamento ai cambiamenti climatici e di sensibilizzazione, formazione, partecipazione per gli operatori del settore e per la rete dei portatori di interesse.
Gli interventi dovranno essere eseguiti esclusivamente su aree e beni di proprietà pubblica. Questo nel dettaglio l’elenco delle azioni ammissibili a finanziamento: Realizzazione di spazi verdi in ambito urbano o di forestazione periurbana, funzionali a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici; Utilizzo di materiali riflettenti/basso assorbimento di calore, per utilizzi orizzontali e verticali, ad esempio per pavimentazioni/arredo urbano, strutture ombreggianti; Realizzazione di interventi di edilizia climatica, tetti e pareti verdi, boschi verticali, barriere alberate ombreggianti, sistemi di coibentazione e ventilazione naturale, tetti freddi e tetti ventilati, ecc..; Creazione di sistemi di raccolta delle acque meteoriche, con depurazione e accumulo finalizzato al riciclo per usi non umani, per un uso più efficiente e razionale delle risorse idriche, anche con un’ottica di innovatività e di città smart.
Sono previsti anche interventi finalizzati al riciclo e riutilizzo delle acque reflue depurate, con la finalità di impiegare la risorsa idrica per altri scopi (es. agricoltura, irrigazione parchi e giardini, lavaggio stradale, usi ornamentali anche per il miglioramento della fruizione e del microclima degli spazi pubblici, ecc.) e di rinforzare pratiche di circolarità nella gestione del ciclo idrico integrato.
Possibili anche investimenti nell’ampliamento o rifacimento in ambito urbano di aree pedonali, parcheggi, piazze, bordi stradali, percorsi, ecc., con la rimozione della pavimentazione esistente e il ripristino della permeabilità del suolo in chiave di rigenerazione urbana.

E tra le misure previste anche il miglioramento delle complessive o specifiche capacità gestionali dell’ente in materia climatica ambientale. In questo senso sono previste misure finalizzate a migliorare le conoscenze a livello locale (es. implementazione di banche dati climatiche/impatti/vulnerabilità, sistemi ICT predittivi, rafforzamento dei sistemi di monitoraggio, ricerca di nuove fonti di approvvigionamento idrico in ambito urbano, ecc.), nonché alla redazione di strumenti di pianificazione comunale di adattamento ai cambiamenti climatici. Da questo punto di vista il Comune ancora non si dota di un Piano del Verde, anche se è cominciata una discussione in tal senso anche per coinvolgere i cittadini e questa potrebbe essere l’occasione giusta per farlo. 


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