di Matilde Albani, L’Editoriale – Andiamo per ordine. L’allora Commissario Chiodi stanziò una somma di 300mila euro per il ripristino della funivia del Gran Sasso compresa la realizzazione della sua illuminazione, idonea ad assicurare la gestione e la manutenzione degli impianti in regime di sicurezza. Illuminazione annunciata e mai realizzata. Il progetto è impantanato e ingessato tra Parchi e ambientalisti, per una questione non solo di impatto ambientale ma anche per l’estinzione di farfalle notturne.
Tornando a quello che ci interessa, vale a dire la sicurezza, è noto che tutti gli impianti a fune della terra, se non illuminati, non possono trasportare le persone di notte, ad eccezione di casi particolari e gravi. Sul Gran Sasso, però, tutto è possibile, perché non solo sulla funivia viene caricato il gasolio come birra alla spina, ma di notte, per eventi speciali tipo feste di fine anno e visite di “spessore” la si mette in funzione come niente fosse. Questo è già accaduto. Ora però, in occasione del debutto di Pingitore e la truppa del Bagaglino prevista dal 4 al 14 luglio con inizio dello spettacolo alle 20 a Campo Imperatore, la funivia non potrà girare. Nessuno, infatti, ad oggi si è accollata la responsabilità se non lo stesso direttore d’esercizio del Centro Turistico l’Ing. Dino Pignatelli di poterla mettere in funzione alle otto della sera.
L’Ing. Pignatelli, l’unico che potrebbe prendere decisioni simili, avrebbe implorato il consiglio di amministrazione del Centro Turistico per sostenere “tutti insieme” questa scelta “eccezionale”, ma nessuno si è preso la briga di farlo. Quindi con il solo Pignatelli in testa, la motorizzazione non potrebbe mai concedere una deroga al regolamento.