Parco Sirente Velino, Imprudente: “Il Parco va avanti in attesa della Consulta”
di Redazione | 16 Ottobre 2022 @ 06:06 | AMBIENTE
L’AQUILA – Era previsto una decina di giorni fa, il 4 ottobre, il pronunciamento della Corte costituzionale sul ricorso proposto dalla presidenza del Consiglio dei ministri che aveva impugnato la legge regionale n. 14 dell’8 giugno 2021 sulla ‘Nuova disciplina del Parco naturale regionale Sirente Velino e revisione dei confini. Modifiche alla l.r. 42/2011′, ma ancora nulla di fatto. E la Regione aspetta di sapere come dovrà muoversi. Il provvedimento normativo regionale ha stabilito la nuova disciplina dell’ente Parco insieme anche alla (contestata) revisione dei suoi confini.
Il vicepresidente della Giunta regionale, e assessore ai Parchi alle Riserve naturali Emanuele Imprudente, si dice “sereno” nell’attesa del pronunciamento. “Attendiamo serenamente la sentenza della Corte per capire finalmente se la Regione Abruzzo e, in generale, tutte le Regioni d’Italia, possano creare un Parco naturale regionale con il consenso delle comunità locali e ampliare in libertà il loro perimetro e confini, ma forse che non possano modificarlo o diminuirne l’estensione, sempre con il consenso delle comunità locali”. Per Imprudente, infatti, è “dirimente capire quale intervento possano fare le Regioni sui loro parchi”.
“Qualora la sentenza fosse negativa – aggiunge l’assessore – quindi bocciasse la riperimetrazione effettuata dalla nostra Regione, scopriremmo che una Regione ha il potere di ampliare, ma non di restringere i confini di un parco naturale, creato dallo stesso ente regionale”. Intanto il Parco va avanti, “c’è stato un cambio di passo con risultati concreti e siamo orgogliosi di quanto la nuova governance sta facendo”, ribadisce Imprudente.
La legge regionale prevede il taglio di 6.500 ettari di area protetta, con la modifica, contestuale, della governance del Parco regionale. Per il Governo che l’ha impugnata nel 2021 (su proposta della ministra per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini) “talune disposizioni si pongono in contrasto con la normativa statale in materia di aree naturali protette e in materia di ordine pubblico e sicurezza e violano l’articolo 117, secondo comma lettera g), h), l) e s) della Costituzione”.