Parco letterario Laudomia Bonanni, Giustizieri al sindaco: che fine ha fatto?
di Redazione | 02 Settembre 2020 @ 09:33 | CULTURA
L’AQUILA – Lettera aperta di Gianfranco Giustizieri al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, per chiedere che fine abbia fatto il progetto di Parco letterario per Laudomia Bonanni. “Le cronache dell’odierna giornata – scrive Giustizieri – mi inducono ad una riflessione suggerita dall’annuncio che la città di Pescara, attraverso la sua Amministrazione e supportata dalla Regione Abruzzo, si appresta a creare e a candidare la città a “Parco Letterario” dedicato a Gabriele d’Annunzio. Ciò all’interno della seconda edizione della “Festa della Rivoluzione” che porterà dal 2 settembre e per una settimana molteplici iniziative nel ricordo del Vate.”
“Giusto riconoscimento – spiega Giustizieri – che condurrà la città e il suo territorio all’elaborazione di molteplici percorsi multidisciplinari attraverso la cultura, per rendere memoria letteraria e turismo alla terra di nascita e in parte di ispirazione di Gabriele d’Annunzio. È questa la funzione di un “Parco Letterario”: attivare l’attenzione non per pochi ma per molti al fine di offrire itinerari di bellezza e di conoscenza nel nome di colui/colei che ha dato luce a quei luoghi e tutelarne l’ambiente, la storia, le tradizioni. Moltissimi gli esempi nel mondo e per l’Italia sono ormai 24 i Parchi costituiti che spaziano in quasi tutte le regioni nel nome di Eugenio Montale, Francesco Petrarca, Pierpaolo Pasolini, Grazia Deledda, Tommaso Landolfi…solo per citarne alcuni.”
“Purtroppo – aggiunge però Giustizieri – sperduta in qualche cassetto dell’Amministrazione Comunale dell’Aquila giace da anni la proposta per la creazione di un Parco Letterario dedicato alla maggiore scrittrice che la città abbia avuto: Laudomia Bonanni. Molti gli sforzi per riaprire quel cassetto ma…la chiave si è perduta. Al progetto lavorarono nomi noti nel capoluogo abruzzese con l’individuazione di percorsi, luoghi, testi che hanno ispirato la scrittrice. Inoltre il progetto comprendeva un corollario di proposte culturali-enogastronomiche-paesaggistiche, come un Parco Letterario deve avere, oltre l’itinerario per raggiungere un simile riconoscimento.”
“Chissà – conclude amaramente – se la chiave potrà essere ritrovata!”