di Matilde Albani, L’Editoriale – Ci sono sorprese che non arrivano a caso. Come quella durante un’assemblea degli iscritti all’Ordine dei Giornalisti presso l’auditorium della Carispaq, dove il Presidente dell’Ordine, Stefano Pallotta, non ce l’ha fatta più, e ha fatto “brutto” al Sindaco.
Massimo Cialente, come sua abitudine, e sulla sua piazza preferita, ovvero Facebook, oltraggia ciclicamente quello o quell’altro che non sono di suo “gradimento”.
Tra questioni spinose sulla professione giornalistica e il suo futuro, l’obbligatorietà dell’aggiornamento professionale, e la possibilità per i pubblicisti di poter accedere all’esame di Stato, il Presidente Pallotta, visibilmente alterato ha aperto una parentesi consigliando al Sindaco Cialente di fare nomi e cognomi, ogni qualvolta nutra dubbi deontologici sulla categoria.
E’ da tempo infatti che il Sindaco dell’Aquila, utilizzando Facebook sputa veleno contro chi non gli fa da scendiletto, trovando così sollievo ai suoi pruriti. Questa volta, tutto nasce dal defenestramento di Pierpaolo Pietrucci, oramai ex Capo di Gabinetto, che da giorni sta riempiendo le scene del gossip come accade ciclicamente in questa città. Una sorta di lavatoio virtuale, con stracci appesi, mercato e pescivendoli che gridano.
Cialente non perdona, tant’è che a piccole dosi, le offese le riserva un po’ a tutti, soprattutto a questo giornale. Pallotta, sempre via Facebook, gli scrive che “quando un politico registra una situazione anomala, deve fare nomi e cognomi e poi ci penserà l’ordine dei Giornalisti con il suo Consiglio di Disciplina ad esaminare il caso”.
Dalle rete, Cialente, continua a tirare dritto sparando su tutti. A chi da’ “dell’economista dei poveri”, ad altri chiama “comunisti falliti”, offende la Senatrice Enza Blundo con le peggio parole, e anche a chi sta scrivendo riserva la sua dose di bile.
Se gli fai notare poi, le sue pecche amministrative e la scarsa trasparenza del Palazzo, Cialente risponde: “Stupido e cretino”, meglio di “Cetto La Qualunque”. A Cialente è bene ricordare che la servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi.
Sentiamo l’intervento del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Stefano Pallotta.
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Servizio e testo di Matilde Albani, riprese Elisabetta Di Giorgio
ODG-ASSOSTAMPA CRITICANO CIALENTE PER VICENDA “FOGLIACCIO”
“Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha tutto il diritto di licenziare il proprio Capo di gabinetto per rottura del rapporto fiduciario, del resto era stato lo stesso primo cittadino a sceglierlo. Quello che e’ totalmente opinabile, sotto lo strettissimo profilo del principio di democrazia, e’ averlo fatto con la motivazione che il suo Capo di gabinetto avrebbe intrattenuto rapporti con i giornalisti; anzi con un giornalista direttore di un “fogliaccio”, cosi’ lo definisce, che bisognerebbe ignorare per la sua inconsistenza sostanziale. E’ quanto affermano in una nota congiunta il presidente dell’ordine dei giornalisti d’Abruzzo, Stafano Pallotta, e il Segretario del sindacato dei giornalisti abruzzesi, Franco Farias.
“Al primo cittadino dell’Aquila – osservano Odg e Assostampa – non possono sfuggire due elementi fondamentali. Il primo: in democrazia (come lui stesso ha ricordato nel licenziamento via Facebook del suo Capo di gabinetto) la forma e’ sostanza e le parole sono sostanza. Definire fogliacci giornali non allineati o scomodi e’ tipico di chi la democrazia la predica solo a parole. Il secondo: avere rapporto con i giornalisti (con tutti: favorevoli o contrari, di parte o di partito, autonomi o allineati) non lo esige la correttezza istituzionale, ma lo impone il principio di trasparenza amministrativa. Infine – concludono Pallotta e Farias – vorremmo ricordare al sindaco dell’Aquila una regola fondamentale della professione giornalistica, che non gli dovrebbe far perdere la trebisonda: “Giornalismo e’ diffondere quello che qualcuno vuole non si sappia. Tutto il resto e’ propaganda.”