Palestra “Canada” di Coppito, Sara Cecala: “Una narrazione falsata sulla riapertura della struttura”

di Redazione | 01 Novembre 2021 @ 08:49 | POLITICA
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L’AQUILA – Riceviamo e pubblichiamo dalla consigliera Adsu L’Aquila, avvocato Sara Cecala

Lo scorso 29 ottobre mi è stato segnalato un post su Istagram, pubblicato dall’associazione studentesca “EOLO”, dal seguente tenore: “dopo le nostre richieste di questi giorni all’ADSU per sollecitare la riapertura del Centro Polifunzionale “Canada” di Coppito, abbiamo incontrato la Presidente, prof.ssa Eliana Morgante e il Vice Presidente, dott. Antonio Pensa, per un sopralluogo operativo: a brevissimo si apre!

L’edificio, chiuso ormai da oltre un anno, verrà presto riaperto grazie all’iniziativa della Presidenza, della Vice Presidenza, dell’Assessore Daniele Ferella e dei tecnici del Comune di L’Aquila che hanno lavorato alla procedura, raccogliendo da subito le nostre sollecitazioni nonostante le resistenze di alcuni componenti dl CDA ADSU (compreso chi dovrebbe rappresentare e perseguire gli interessi degli studenti) che, con il loro atteggiamento continuamente ostinato e contrario, avrebbero compromesso la riapertura della struttura (…).

Spiace dover constatare che la presidente ADSU dell’Aquila Eliana Morgante e il suo vice Antonio Pensa abbiamo fornito ai rappresentanti della “Eolo” una narrazione del tutto falsata sulla vicenda per la quale addirittura i due amministratori risulterebbero gli unici fautori della imminente riapertura del Polifunzionale Canada, mentre la sottoscritta e gli altri componenti del Consiglio “gli oppositori” i disfattisti, le pecore nere!

Pertanto, mi corre l’obbligo, e mi rivolgo direttamente all’associazione studentesca in questione, ma anche al mondo universitario tutto, compreso l’UDU, assieme a coloro che hanno a cuore le sorti dell’Azienda, per fornire loro alcuni elementi indispensabili per la corretta ricostruzione della vicenda de qua.

Andiamo per ordine.

Sono lieta di sapere che la presidente e il suo vice abbiamo voluto incontrare la rappresentanza studentesca in capo a “EOLO”.

Purtuttavia rilevo, nuovamente, che nessuno degli altri componenti del CdA, compresa la scrivente, è stato avvisato della iniziativa alla quale tutti avrebbero partecipato con piacere.

A tale mal costume siamo abituati, ergo poco male.

Più grave invero è che la prof.ssa Morgante non mostri il medesimo interesse nel voler “ri-incontrare i suoi consiglieri”, anzi, alla mia richiesta di tornare a svolgere i Consigli “in presenza” (da un anno i CdA si tengono “da remoto”) la stessa ha opposto come causa ostativa la persistenza della pandemia che, appare evidente, venga invocata strumentalmente, in assenza di restrizioni normative vigenti (quelle che maldestramente sono state addotte non afferiscono, come già rilevato, al caso di specie).

L’esigenza di tornare a riunirsi nella sede ADSU è altresì obbligata, tra l’altro, per rimuovere le “storture” che le riunioni con modalità cd “a distanza” hanno evidenziate, e mi riferisco alla condotta biasimevole del vice presidente Pensa.

Costui, quando non si collega con oltre 40 minuti di ritardo o solo per azionare l’audio per votare (preso atto che è l’unico ad abbandonare la seduta prima della fine) è presente on-line senza mai comparire in video (invero sarebbe onere del direttore Luca Valente e della presidente stigmatizzare tale contegno, invece.. sic!), impedendo in tal modo qualsivoglia verifica del rispetto dei precetti imposti dal regolamento dell’Ente, in primis quello secondo cui la seduta non possa svolgersi in pubblico, favorendo così ogni sorta di possibile attività “abusiva”, concomitante col CdA.

All’uopo è doveroso rammentare che l’incarico pubblico impone di svolgere le proprie funzioni con onorabilità e competenza, non foss’ altro perché retribuito.

Chiedo venia per la lunga digressione, sfogo tuttavia utile a far comprendere le condizioni nelle quali si è costretti a lavorare.

Vengo al merito.

I rappresentanti di “Eolo”, riassumo, sostengono che grazie a Morgante/Pensa, e con essi all’assessore Daniele Ferella e ai tecnici del Comune, si riaprirà il Canada “nonostante le resistenze dei componenti del CdA” che con il loro atteggiamento avrebbero potuto “compromettere la riapertura”.

Premetto che con i consiglieri Passacantando e Paoletti ho sempre e apertamente manifestato, con il mio voto favorevole in CdA, la ferma volontà di sostenere le riaperture delle nostre strutture (e dei servizi connessi), compreso il Polifunzionale “Canada”.

E questo anche contro le posizioni della presidenza e della direzione ADSU, quest’ultima in capo al dott. Luca Valente (coloro che hanno seguito nel mese di luglio la vicenda della sede “Campomizzi” ricorderanno le battaglie condotte per scongiurare la chiusura degli alloggi destinati alla residenzialità e a difesa delle maestranze che prestano servizi presso le nostre sedi, mense, bar etc).

Ciò detto, è doveroso ricostruire, in cronologia, gli accadimenti che ineriscono l’immobile affinché si palesino le precise responsabilità da ascriversi, ictu oculi, come si dimostrerà a breve, esclusivamente in capo al Comune e alla presidenza ADSU, e che “resistenza” alcuna è stata posta in essere dalla scrivente e dagli altri membri del Consiglio.

Procediamo per ordine.

La colposa inerzia del Comune dell’Aquila, reiterata per oltre sei mesi.

Come è noto il “Canada”, in gestione all’ADSU, è di proprietà dell’Ente comunale.

Dai controlli effettuati a inizio 2021, la struttura è risultata carente della certificazione di l’agibilità definitiva per cui, il direttore, con nota 603 del 26 marzo 2021 trasmessa al Sindaco e al settore Patrimonio del Comune, ha provveduto a sollecitare l’amministrazione, per la pronta soluzione della criticità.
All’inaccettabile silenzio della P.A. si è tentato di porre rimedio con l’incontro del 6 giugno 2021 partecipato dei dirigenti comunali Evangelisti e Bellucci, ma rimasto, anch’esso, infruttuoso.

Pertanto alla data odierna, a distanza di oltre sei mesi, il Comune non ha ritenuto di doversi attivare per produrre la documentazione necessaria alla riapertura del Polifunzionale!

Potrebbe pertanto apparire “azzardato” indirizzare un ringraziamento preventivo e ancora e solamente “sulla fiducia” nei confronti dei referenti comunali (assessore e tecnici) sinora rimasti inoperosi…

La mala gestio della presidente Morgante, anche in assenza di una sua strategia politica e responsabilità connesse.

Medio tempore e per scongiurare la mancata riapertura del “Canada” in tempo per l’AA in corso, mi sono permessa di sollecitare continuamente la presidente, sino ai primi giorni di settembre quando, durante il Consiglio del 14 (settembre 2021), costei anziché notiziarci della fine della “querelle sull’agibilità” e della riapertura dell’immobile, presentava la sua proposta di deliberazione, a firma congiunta col direttore, di mantenere chiuso, sine die, il “Canada”, sulla scorta di presunti lavori che avrebbero dovuto interessare gli ingressi delle porte laterali, per impedire il passaggio ai fruitori dello stabile.

A nulla sono valse le proposte presentate assieme ai consiglieri Paoletti e Passacantando per velocizzare le procedure puntando alla celere riapertura del “Canada” (in quella sede si chiedeva altresì di diffidare il Comune e di procedere con l’eventuale surroga in caso di reiterata inerzia), tantomeno le perplessità circa la tempistica dei lavori hanno portato la discussione verso una soluzione positiva.

E’ passata, pertanto, la linea votata e sostenuta della presidente Morgante e del suo vice Pensa di mantenere la chiusura del “Canada” per un tempo indefinito, in attesa di capire la tipologia d’interventi, le modalità, la tempistica etc.. sic!!

Altro che atteggiamento ostinato e contrario ascritto ingiustamente dalla rappresentanza studentesca alla sottoscritta consigliera e a Passacantando e Paoletti…

Non è ancora tutto.

La presidente, che dall’insediamento ci ha abituati alle sue mirabolanti giravolte, durante l’ultimo CdA del 28 ottobre, ci ha inopinatamente comunicato, in contrasto con la appena menzionata delibera, il superamento dell’urgenza dei lavori e l’imminente riapertura dell’edificio, data l’imminente concessione della certificazione dell’agibilità, si ribadisce, che ancora, invero, non è pervenuta.

Considerazioni finali.

Prima della lettura del post di “Eolo” non ero riuscita a cogliere le ragioni di questo inatteso cambio di direzione, anche se il collega Paoletti era intervenuto in riunione stigmatizzando la condotta “schizzofrenica” della presidente….

Torno pertanto a sostenere l’inadeguatezza della Morgante (che mi avevano già in passato indotta a caldeggiare le sue dimissioni) a rivestire il ruolo cui è stata nominata, la sua incapacità a trovare soluzioni e ancor prima ad assumersi le proprie responsabilità, che, viceversa, tenta (invano!) di scaricare sui suoi consiglieri, unici promotori senza infingimenti, come risulta ex actis, della riapertura di tutte le strutture aziendali.

Vero è che a distanza di quasi due anni (dalla sua nomina) costei non ha ancora chiaro l’indirizzo politico cui ispirarsi, visti i suoi repentini, reiterati e incomprensibili cambi di rotta “apri /chiudi – chiudi/apri” “sì/no” – “no/sì”, su qualsivoglia azione da intraprendere.
Troppo spesso è una bandierina al vento che tenta di resistere alle raffiche del momento – al tempo della “Campomizzi” sono stati i Sindacati, il Rettore e alcuni esponenti regionali a indurra a più miti consigli, ora è l’associazione “EOLO” – sfoderando il colpo di teatro, improvvisandosi o pronta solutrice o rinnegando le decisione appena assunte.

Alla luce di quanto esposto, oltre a rinnovare la mia disponibilità a incontrare le rappresentanze studentesche ogni volta vorranno, le invito a coinvolgere sempre l’intero Consiglio di Amministrazione, esortando tutti a esercitare in ogni caso l’accesso ai documenti amministrativi per la verifica della fondatezza di quanto affermato. Al proposito, con amarezza debbo sottolineare che nell’“amministrazione Morgante” tale buona pratica, garantita dalla legge 241/90, è di fatto osteggiata. Alla mia richiesta di ottenere le registrazioni delle sedute di CdA la prof.ssa ha opposto il diniego, illegittimo, superato solamente con la minaccia di ricorrere all’autorità competente.

In merito al contegno sinora tenuto dalla presidente, la sollecito a lavorare con serietà abbandonando comportamenti ondivaghi e per il “Canada” a chiarire i suoi reali intendimenti alla luce della delibera del 14 settembre scorso, aggiornando al più presto il suo Consiglio sull’ effettiva tempistica per ottenere la certificazione di agibilità da parte del Comune.


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