Oss del San Salvatore, nuovo appello: “Perché la Asl sta licenziando?”
di Marianna Gianforte | 23 Ottobre 2022 @ 06:06 | CRONACA
L’AQUILA – Tornano a chiedere aiuto e sostegno le lavoratrici e i lavoratori somministrati – operatori e operatrici socio sanitari e infermieri – dell’ospedale San Salvatore assunti tramite l’agenzia per il lavoro Orienta, che rischiano di perdere il posto di lavoro alla fine del mese. E lanciano un nuovo appello accorato alle istituzioni e alla politica locale, allarmati dalla notizia delle indagini alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila che hanno coinvolto la funzionaria della Asl e assessora al Bilancio nel Comune di Castel di Sangro. I lavoratori e le lavoratrici sono preoccupati per il loro destino lavorativo, appeso al filo dell’incertezza da settimane: entro la fine ottobre 30 persone non vedranno più rinnovato il loro contratto, andando ad aggiungersi alle 10 rimandate a casa già a settembre. A fine novembre, poi, decine di altri, probabilmente, avranno lo stesso destino.
“Vogliamo sapere perché la Asl sta effettuando questi licenziamenti, senza darci alcuna inoformazione, senza preavviso, dopo anni in cui i contratti sono sempre stati rinnovati”, chiedono le operatrici socio sanitarie del San Salvatore, assunte in massa durante la fase drammatica dell’emergenza sanitaria da Covid-19, “definiti eroi della pandemia e ora sbattuti fuori come stracci usa e getta”.
Per le lavoratrici e i lavoratori assunti con contratto di somministrazione (sono circa 500 se si considera anche un centinaio di infermieri, assunti tramite agenzia Orienta) resta incomprensibile il silenzio del manager della Asl Ferdinando Romano e dell’assessora alla Sanità Nicoletta Verì, ai quali hanno chiesto un colloquio per cercare di trovare una soluzione; ma, ancor più, si sentono abbandonati dai sindacati: “La Uiltemp non si sta preoccupando della precarietà dei nostri contratti e non ne capiamo il motivo – dicono – e siamo soli in questa battaglia che ormai giunge al suo punto limite: alla fine di ottobre, infatti, decine di noi perderanno il lavoro, con figli a carico e mutui da pagare e la crisi economica che questo inverno si preannuncia pesantissima. Come faremo?”.
I lavoratori e le lavoratrici somministrati, inoltre, chiedono di sapere “per quale ragione in altre Asl d’Abruzzo si è optato per stabilizzare gli interni tramite un avviso pubblico e per la Asl 1 questo non è possibile. E poi: per quale ragione i colleghi licenziati o meglio, ai quali sono scaduti i contratti dopo anni di lavoro sono stati rimpiazzati con altre persone assunte sempre tramite Orienta, invece di continuare a far lavorare chi già è inserito da tempo e conosce il lavoro?”.
Dubbi aggravati anche dalla recente indagine che vede indagata la funzionaria della Asl per abuso d’ufficio: “Che sta succedendo? – chiedono i lavoratori a rischio – Qualcuno sta giocando sulla nostra pelle? Che contratti sono in essere nella Asl dell’Aquila? Perché alcune persone vengono assunte a tempo indeterminato tramite Orienata e altre no? Perchè chi sì e chi no? Vogliamo sapere i motivi dei licenziamenti”.
Rammarico, inoltre, per la mancata partecipazione dei vertici della Asl, del sindaco Pierluigi Biondi e dell’assessora Verì alla III commissione Sanità, riunita lunedì 17.
“Siamo agli sgoccioli – chiosano i lavoratori – tra pochi giorni potrebbe essere troppo tardi…”.