

L’AQUILA – A seguito dell’ordinanza di divieto del consumo di acqua per un’estesa area del territorio aquilano, si è verificata mercoledì sera una situazione di grande allarme in tutta la popolazione.
Si è inoltre assistito in questi due giorni a commenti disdicevoli da parte di numerosi esponenti politici, volti a denigrare da un lato la reazione scomposta delle persone teorizzando un operato impeccabile da parte dell’amministrazione stessa, dall’altro tesi a riportare a bagarre politica pre-elettorale una situazione di emergenza che avrebbe previsto tutt’altro approccio.
Lo scrive in una nota Monica Pilolli – Resp. Partito Animalista Italiano L’Aquila
Il Partito Animalista Italiano L’Aquila, appena recuperata la notizia, si è subito interessato per attenzionare alle autorità di pubblica sicurezza la necessità di prevedere l’attivazione del Piano di Emergenza Idrico anche come misura di garanzia per l’abbeveramento sia di animali purtroppo detenuti in stalle, sia per animali domestici membri delle famiglie residenti nelle zone colpite dal divieto.Aspetto, non di secondo piano, che non appare minimamente considerato nell’ordinanza emanata.
È all’interno del contenuto di questo stesso provvedimento inoltre, cosi come nell’ ambito di una comunicazione di emergenza raffazzonata, che bisogna ravvisare la causa della reazione di una popolazione in preda al panico, al fine di garantire l’ approvvigionamento idrico per famiglie, animali, attività, asili.
Nella zona est interessata da tale ordinanza, si è assistito infatti all’assalto dell’unico supermercato aperto nelle ore serali, con il conseguente esaurimento di scorte di acqua comunicato a mezzo stampa già dopo breve tempo. Purtroppo è da evidenziare come, seppur nell’urgenza, la cittadinanza pare essere stata lasciata nell’indeterminatezza di non conoscere né le tempistiche necessarie per lo svolgimento delle analisi, né le modalità di comunicazione per la popolazione anche più anziana che non fruisce agevolmente di notizie online e che si è affidata a un poco affidabile passaparola; non si è avuta affatto contezza pubblica e contestuale dell’operato dettagliato delle strutture di protezione civile, né si sono comunicate – se previste – modalità alternative e punti di approvvigionamento garantiti.
È evidente che questo modo di procedere, comune a tutte le parti politiche coinvolte nell’amministrazione della città perfino dopo l’emergenza terremoto, non può che sortire effetti imprevisti e indesiderati che vanno a colpire l’incolumità e la serenità della popolazione tutta, compresi gli animali; è da ritenersi quindi grave lasciare la cittadinanza in balia di informazioni incomplete, inerme e consapevole di poter contare solo sulle proprie forze, con conseguente stress, panico e comportamenti che poco hanno a che fare con una equa e sufficiente condivisione delle risorse disponibili.
Il Partito Animalista Italiano pertanto, nell’interesse primario di tutela della salute comune animale e umana, valuterà ogni azione, anche legale, di accertamento di tutte le responsabilità in gioco, affinché si inizi a voltare pagina in questa città anche sull’aspetti della gestione inadeguata di crisi ed emergenze che vanno puntualmente a minare la sicurezza umana e di tutti gli esseri senzienti.