La lunga strada per una città accessibile, nella periferia aquilana le sfide della disabilità
di Alessio Ludovici | 02 Luglio 2023 @ 05:33 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Tra San Sisto e Santa Barbara, nel cuore della prima periferia cittadina, siamo andati a verificare di persona, dopo la sollecitazione di una famiglia del posto che ha due persone con disabilità in casa, la situazione di marciapiedi, strade ed arredi urbani.
La famosa accessibilità sembra sempre lontana dal venire e anche la sua cultura se persino in recentissime realizzazioni ci si imbatte in ostacoli ed errori che dovrebbero appartenere ad un passato lontano.
Non tutte le persone in carrozzina hanno a disposizione un mezzo privato per muoversi e, ad ogni modo, dovrebbero poterlo fare nel proprio quartiere senza superare ostacoli che minano la loro libertà di movimento e accesso a importanti servizi.
Ci siamo focalizzati su alcuni aspetti, i marciapiedi inadeguati, le strade poco accessibili e le sfide nell’attraversamento delle rotonde.
Marciapiedi inadeguati
I marciapiedi sono una vera e propria trappola per le persone in carrozzina. In molti casi, gli ostacoli sono rappresentati da scalini che impediscono l’accesso, anche in marciapiedi nuovi di zecca come quelli della nuova area commerciale di San Sisto. In generale, quando va proprio bene, ci sono le pedane ma spesso sono realizzate male, con pendenze visibilmente sbagliate e senza cura di cosa ci sia intorno. Il più delle volte nemmeno ci sono, neanche in concomitanza delle strisce pedonali.
Le persone con disabilità motorie sono costrette a cercare percorsi alternativi, ad utilizzare la strada o addirittura a rinunciare ad uscire di casa. Qui non parliamo di frazioni lontane o di strade della viabilità secondaria, interna ai quartieri, ma di quella principale della città, in quartiere affollati, centrali e molto trafficati.
Anche quando accessibili i marciapiedi stessi presentano spesso terreni sconnessi e dissestati, pieni di ostacoli, pali, pubblicità, piante, creando ulteriori difficoltà di spostamento.
Si deve fare particolare attenzione ad utilizzarli a piedi, figuriamoci in carrozzina.
Alcune situazioni poi, sono paradossali, si può salire ma non scendere, alcuni marciapiedi seguono curve ed angoli fino a scomparire fino in qualche muro neanche fossimo di fronte al binario 9 e 3/4 di Harry Potter.
Strade poco accessibili
L’accessibilità delle strade è un’altra questione critica affrontata dai disabili in carrozzina. Spesso mancano di attraversamenti pedonali sicuri e adeguati per le persone con disabilità motorie. Scomparsi molti semafori, comunque non dotati di segnali sonori o tattili, sono arrivate le rotonde. Sebbene concepite per agevolare il flusso del traffico, rappresentano spesso un ostacolo per i disabili in carrozzina ci spiegano.
La mancanza di attraversamenti pedonali e rampe chiaramente definite, e la velocità dei veicoli che circolano, possono mettere a rischio la sicurezza dei pedoni con disabilità.
Trasporti pubblici e taxi
Anche a voler andare altrove, è più facile a dirsi che a farsi. In teoria, ci spiega la famiglia che ci ha contattato, il servizio di trasporto pubblico è solo parzialmente “accessibile”. Il problema è che non tutti i mezzi sono equipaggiati con le attrezzature per le persone non deambulanti, bisogna chiamare ed organizzarsi con Ama, una cosa che ha poco senso dal punto di vista delle persone con disabilità che vorrebbero semplicemente uscire senza dover pianificare la voglia di farsi una passeggiata o di andare in centro. In città poi non esiste un servizio di taxi accessibile. L’unica alternativa è chiamare qualche associazione, ma si tratta di disturbare un’ambulanza solo per fare una passeggiata e quindi si desiste.
Il Peba e poi?
E’ un problema urgente quello dell’accessibilità che richiede l’attenzione delle autorità locali e di tutta la comunità. Un anno fa è stato approvato il Peba, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche del Comune dell’Aquila. Che non è un vero e proprio piano è scritto nello stesso documento, ma un atto di indirizzo piuttosto. Uno strumento utile, anche per capire le criticità, ad esempio sono stati censiti soprattutto luoghi pubblici, il centro e alcuni grandi poli attratto della città. Ma è una goccia nel mare di un problema enorme e, come riconosce lo stesso Peba, crescente stante l’invecchiamento della popolazione. E soprattutto non si sa quali conseguenze abbia prodotto.
La presenza di marciapiedi inadeguati, le strade poco accessibili, le rotonde sfidanti rendono difficile la vita, persino le nuove realizzazioni urbanistiche ed edilizie allergiche all’universal design sono all’ordine del giorno.
L’appello è chiaro: “Vogliamo sapere cosa si intende fare a breve e medio termine. Abbiamo anche scritto al Comune ma nessuno ci ha ancora risposto”.
- Barriere architettoniche san Sisto santa barbara
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