MUNCH-Autoritratto su carne al Teatro Zeta
di Redazione | 06 Febbraio 2020 @ 11:07 | EVENTI
Questo non è Munch, o meglio, non è solo Munch. È presente il Novecento che si apre su queste premesse. Dio è morto, la guerra indossata per la prima volta nella storia l’aggettivo mondiale, Freud ha introdotto un mischiare e confondere le carte, la modernità è sinonimo di grandezza, di volontà, di spinte propositive, ma anche di isolamento, di nuovi paradigmi della paura, di nuovi contorni dell’anima.
Tutto si trasforma nel Novecento, tutto perderà il suo senso riconoscibile e oggettivo per trovarne un altro, meno afferrabile, meno riducibile, più potente e anche più pericoloso.
Una trasformazione che passa alla realtà di oggi, che tutti noi conosciamo e subiamo, la Realtà Liquida, ricca di libertà e possibilità e allo stesso tempo inafferrabile e molteplice. Oggi sappiamo di essere parte di tutto, così come insegna la biologia evolutiva, la fisica quantistica, le scienze a confronto o gli assunti religiosi. Un tutto che non possiamo controllare, che non siamo ancora in grado di misurare.
Troppe informazioni, troppi punti di vista, troppi interrogativi, troppe immagini, troppi occhi, troppi sinonimi, troppa musica, troppi dubbi, troppi passi. Stiamo davvero andando andando dove dovremmo andare, siamo nella direzione giusta, stiamo sbagliando i punti di riferimento o non ci stiamo muovendo affatto?
7 febbraio, ore 21,00
Presso GRAN CINEMA TEATRO ZETA – Parco delle Arti
L’Aquila Loc. Monticchio
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di e con Corrado Accordino
collaborazione artistica Simona Bartolena
assistente alla regia Valentina Paiano
scene e costumi Aurelio Colombo