Micron Padova: verso l’assemblea di tutti gli stabilimenti d’Italia

I sindacati: "Chiediamo all'azienda di fare chiarezza e presentare il piano industriale, il progetto che sta alla base della decisione di chiudere quest’unico stabilimento in Italia"

di Marianna Gianforte | 19 Marzo 2023 @ 05:22 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – Una buona parte dei 31 lavoratori del centro di specializzazione per memorie della Micron di Padova non è più giovanissimo: ha superato i 40, i 50 e pure i 60 anni. Sono ormai radicati nel Veneto da un paio di decenni, hanno famiglie, amici, una vita costruita sulle loro esigenze e passioni; eppure, come numeri senza anima, dovranno fare le valigie, lasciare tutto e scegliere di trascorrere i restanti anni di lavoro nella Micron nello stabilimento di Avezzano, o in quello di Vimercate, in Lombardia, a centinaia di chilometri in entrambi i casi. E’ la legge dell’industria, bellezza. E se l’industria sceglie una strada diversa, non c’è ragione che tenga. Ma non è così per i sindacati, che sono decisi a procedere insieme nella difesa del seppure piccolo centro di Padova, dove lavorano ingegneri, fisici, tecnici specializzati  tra i più avanzati nella progettazione di chip di memoria.

Stabilimenti della Micron nei quali storicamente permane una scarsissima adesione dei lavoratori e delle lavoratrici alle diverse sigle sindacali, adesioni che, però, stanno crescendo proprio in queste ore di nuova vertenza.

Sindacati, che, dunque non ci stanno ad accettare passivamente una legge di mercato, della globalizzazione se vogliamo, senza tentare il tutto per tutto. E chiedono risposte precise e chiarezza all’azienda, in particolare al management italiano con il quale sindacati e dipendenti si stanno confrontando da circa un mese, da quando, cioè, come un fulmine a ciel sereno è arrivata la notizia: fare le valigie e trasferirsi, lasciando tutto alle proprie spalle. “così all’improvviso, per risparmiare (dopo però aver investito in modo importante circa un anno e mezzo fa) su un piccolo centro che dà lavoro e stabilità a 31 persone – sostiene la Fiom Cgil, che sta seguendo anche dall’Aquila la vicenda – ma l’azienda resta silente, non risponde e non ci è dato di sapere il vero motivo di questa chiusura: qual è il loro obiettivo? Le parole d’ordine restano per tutti noi ‘non chiudere e non licenziare”, dice la segretaria provinciale della Fiom Cgil Elvira De Sanctis. Micron ha annunciato in tutto il mondo a dicembre che avrebbe effettuato un taglio in tutto il mondo del 10%; a febbraio questa percentuale è salita al 15%. L’azienda italiana, dal canto suo, tranquillizza sindacati e mondo dei lavoratori ribadendo che la riorganizzazione riguarda altre parti del mondo e non l’Italia. Dove, se da una parte decide di chiudere baracca e burattini, in altre parti decide di redistribuire i premi. “Invitiamo i lavoratori della Micron a sostenere tutte le future azioni di contrasto a queste decisioni, per pter difendere gli interessi e la dignità dei colleghi di Padova”, conclude De Sanctis.


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