Micron, Fiom-Uilm: “La messa in sicurezza del gruppo non è scontata”
Si è tenuta lunedì 20 l'assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della Micron della Fiom-Cgil e della Uilm-UIl in sciopero, in tutti i siti in Italia, contro la decisione della multinazionale statunitense di chiudere il sito di Padova
di Redazione | 22 Marzo 2023 @ 05:30 | CRONACA
L’AQUILA – Si è tenuta lunedì 20 l’assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della Micron della Fiom-Cgil e della Uilm-UIl in sciopero, in tutti i siti in Italia, contro la decisione della multinazionale statunitense di chiudere il sito di Padova ricollocando 31 ingegneri e progettisti presso le sedi di Vimercate della provincia di Monza e della Brianza o di Avezzano, provincia dell’Aquila. Lo rendono noto le segreterie sindacali Fiom-Uilm nazionali.
La multinazionale, che produce diverse tipologie di semiconduttori, con 548 dipendenti distribuiti in 4 sedi in Italia (Vimercate, Padova, Arzano e Avezzano), ha deciso infatti la riduzione del 20% delle spese sul personale nel mondo, giustificando l’operazione sulla base della necessità di un intervento strutturale. Il sito della Micron di Padova non ha alcun motivo per essere chiuso, ribadiscono i sindacati. Si tratta di una realtà produttiva importante con la progettazione avanzata di chip di memoria Flash NAND che finiscono su qualsiasi dispositivo che memorizzi informazioni come tablet, smartphone o computer. L’azienda a dicembre ha dichiarato di voler tagliare del 10-15% la propria forza lavoro e si teme che la chiusura di Padova possa essere solo il primo passo verso la dismissione della multinazionale sull’Italia. Alla richiesta di presentare il piano industriale, l’azienda non ha risposto, a dimostrazione del fatto che la messa in sicurezza del gruppo non è scontata. Per noi a rischio è il gruppo nella sua interezza, dal momento che non ci sono investimenti.
E ieri, mercoledì 22 marzo, c’è stato intanto un incontro con i vertici italiani della multinazionale. Se non arriverà la revoca della chiusura della sede padovana i sidacati confermano ulteriori azioni di protesta.