Mens sana in corpore sano. Il grasso in eccesso è dannoso, sempre e comunque
di Isabella Benedetti | 13 Febbraio 2022 @ 08:06 | Punti di svista
Mens sana in corpore sano, chiedeva in preghiera il poeta latino Giovenale agli dei. La frase, contenuta nelle sue “Satire” e pervenuta a noi, nel corso dei secoli, come regola di benessere psico-fisico, aveva in origine una carica mistica che ha perso con il tempo, assumendo altri significati. Giovenale, poco incline all’attività fisica, anzi dichiaratamente ostile alle pratiche ginniche, criticava sia quelle greche che le romane: le prime perché finalizzate al raggiungimento di fama e ricchezza, le seconde per lo spiccato carattere bellico. L’intento del poeta era, più semplicemente, volto ad esortare le persone a non perseguire falsi ed effimeri ideali di successo e benessere economico, ma obiettivi di integrità fisica e mentale.
La scienza, nel tempo, ha maturato l’importanza del connubio tra forma fisica e equilibrio mentale, decretandone la reciproca strumentalità. E’ noto a tutti come l’attività fisica sia importante nella prevenzione di alcune patologie come: il diabete, le malattie cardiovascolari ed ancora il parkinson e l’alzheimer e, di contro, un approccio più maturo e consapevole alle normali avversità della vita e un atteggiamento positivo e ottimistico, si ritiene siano balsamiche per allontanare la depressione ed evitano che possibili situazioni ansiogene, ripetute nel tempo, possano essere somatizzate.
A pochi mesi dalla prova costume, le problematiche della “rimessa in forma” attanagliano un po’ tutti, chi più, chi meno. C’è chi ancora si fa tentare dall’ultimo panettone in super offerta speciale, sullo scaffale, ormai, con le prime colombe pasquali. C’è chi non si è concesso un dessert neanche a Natale, severo e disciplinato con sé stesso, chi della forma fisica ha fatto la propria missione. In questo contesto, qual è la giusta condotta di vita, dove l’equilibrio decantato dal poeta latino? Nel mezzo. In medio stat virtus, sentenzia una massima scolastica di derivazione aristotelica, che invita alla moderazione e a rifuggire da situazioni estreme.
Una cosa è certa, lo stare in forma, in buona salute, è un dovere verso sé stessi e verso gli altri; il sovrappeso e, in molti casi, l’obesità, stanno diventando un problema sociale.
“Grasso” non è bello, non è sano, non è simpatico. Chi ha problemi di obesità o di eccessivo sovrappeso, soffre, sia da un punto di vista fisico che psicologico. Il nono rapporto sull’obesità in Italia, presentato dall’Istituto Auxologico di Milano, rileva un incremento del 30% dei disturbi alimentari e una crescita esponenziale dei casi di obesità. Interessate maggiormente dalla problematica sono risultate le regioni del sud e le isole, più predisposti gli uomini delle donne e si è registrato un preoccupante aumento dei casi di obesità fra gli adolescenti. Questi ultimi sono i soggetti più fragili, perché in questa fase si va formando la loro personalità e possono essere vittime di atti di bullismo. L’Abruzzo è nella lista nera delle regioni a rischio per problemi inerenti l’alimentazione.
Il dott. Antonio D’Alessandro, specialista in dietologia e nutrizione clinica e docente a contratto di Scienza dell’alimentazione dell’Università dell’Aquila, mi conferma, in un incontro volto a far chiarezza sul tema in esame, i dati emersi dall’Istat. “Il grasso è spesso dannoso”. Mi sottopone un recente studio, condotto dall’Università di Milano in sinergia con l’Università Politecnica delle Marche, coordinata dal dott. Cinti. Il risultato della ricerca ha evidenziato che, le particelle di grasso che si creano dalla distruzione delle cellule adipose, si stratificano sul tessuto polmonare creando insufficienza respiratoria. Sono aggravanti, se non causa, delle polmoniti bilaterali da Covid-19. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sull’ International Journal of Obesity e hanno una grande importanza da un punto di vista terapeutico perché consentono di intervenite, tempestivamente, con farmaci antinfiammatori liposolubili.
Quindi, dobbiamo monitorare costantemente il nostro peso? E, cosa dobbiamo fare, se appesantiti da qualche chilo per rimetterci in linea presto e bene?
“Prima di pensare a cosa fare”, afferma il dott D’Alessandro, “sarebbe bene capire qual è la vera natura del problema da affrontare. Troppo spesso ci si preoccupa solo del peso corporeo, non valutando le condizioni e le esigenze reali del nostro organismo. La bilancia da sola può trarre in inganno e non è strumento sufficiente per capire se siamo di fronte ad un semplice problema estetico oppure a qualcosa di più complesso, che necessiti di prevenzione o di effettive cure mediche. E’ frequente, però, che estetica e clinica vadano in parallelo e il migliorare dell’una migliori anche l’altra.” Da tanti anni, ormai, il medico dietologo esegue nel proprio ambulatorio un particolare tipo di esame strumentale: l’ecografia soprafasciale e muscolare, utilizzando ecografi professionali equipaggiati con sonda lineare. Grazie a questa tecnica all’avanguardia,