Medici di base e pediatri non ricevono più, aumenta la paura del contagio tra i dottori

di Cristina D'Armi | 23 Novembre 2020 @ 06:30 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – La pandemia da Coronavirus ha messo in evidenza la carenza di un sistema che conta oltre 43 mila medici generici d’esperienza ma anche anziani  e con sovraccarichi di richieste. Tale situazione, già precaria di per sé, è stata aggravata dall’interruzione delle visite domiciliari di migliaia di medici  di base impauriti dal contagio del virus. Ciò ha costretto i pazienti a cambiare dottore ingolfando ancora di più il sistema sanitario.  Una situazione che fa capire perfettamente lo stato emotivo di tanti medici.

Tra la minoranza di medici che dopo anni di esperienza hanno paura del proprio lavoro,  vi sono quelli che hanno già contratto il virus e sono terrorizzati di contrarlo nuovamente e soffrire come la prima volta. Da una parte il dubbio di non essere abbastanza tutelati, d’altra parte la carenza di un ricambio generazionale – afferma il vice segretario della Federazione italiana dei medici di medicina generale. Alcuni medici non sono restii solo alle visite negli studi, ma anche a consulenze telefoniche.

Stessa psicosi anche tra i corridoi  degli ambulatori e negli studi dei pediatri dove vengono accettati solo bambini che devono fare il vaccino, mentre, quelli che hanno la febbre, sono invitati a rivolgersi all’ospedale. Si tratta di una misura estrema per salvaguardare medici, personale, ma anche gli altri pazienti. La situazione peggiora quando ad essere rimandate sono le visite di pazienti gravi come quelli oncologici.

Ormai è tutto un rimandare: 2 pazienti su 5 hanno visto cancellate le viste, gli esami o gli interventi; più di 1 su 3, invece, ha avuto difficoltà a restare in contatto con gli specialisti. Il rischio è che, con la seconda ondata, questi numeri crescano ancora.

 


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