Marelli, Fiom Cgil: preoccupati per il futuro dello stabilimento

di Marianna Gianforte | 24 Marzo 2023 @ 05:20 | CRONACA
contratto solidarietà
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L’ AQUILA – Confermate le preoccupazioni per lo stabilimento Marelli di Sulmona. È l’allarme lanciato dalla Fiom Cgil dell’Aquila, che si rivolge così alla politica e alle istituzioni, oltre che alle altre sigle sindacali, per fare fronte comune per salvaguardare il sito.

“Durante l’articolato confronto nazionale partito a inizio anno e non ancora concluso per il passaggio dal Ccsl al Ccnl, l’azienda ha dichiarato di dover procedere a un ulteriore piano di ristrutturazione nazionale che si traduce in un ‘accompagnamento’ all’uscita di 400 lavoratori sul territorio nazionale, per lo più impiegati – spiega il sindacato in una nota -. Anche se tale processo avverrà su base volontaria e in modo incentivato, non va sottovalutato che siamo al secondo piano di ristrutturazione nell’arco di appena un anno. Durante gli incontri avvenuti nelle giornate del 20, 21 e 22 marzo, riguardo alle prospettive dei vari stabilimenti Marelli in Italia – sottolinea il sindacato – l’azienda ha espresso criticità per quattro degli 11 stabilimenti, tra i quali quello di Sulmona: i legami commerciali con gli stabilimenti di Melfi, Cassino e Pomigliano e soprattutto Sevel di Atessa, danno garanzie temporali addirittura più limitate (2025) rispetto a quanto preannunciato lo scorso anno dall’azienda e non garantiscono la saturazione di impianti e organico.

Inoltre gli ammortizzatori sociali disponibili nel quinquennio mobile – rincara il sindacato -, sono stati già in buona parte consumati. In realtà la dichiarazione non ci coglie di sorpresa, perché purtroppo si sta concretizzando lo scenario che come Fiom avevamo intravisto ampiamente, e su cui da tempo richiamiamo l’attenzione della politica e delle istituzioni locali, evidenziando tutte le criticità a cui è esposto, dalla vendita del 2018, lo stabilimento di Sulmona con i suoi circa 550 lavoratori: monocommittenza, scarsi investimenti, obsolescenza impianti e conseguente aumento dei turni peraltro a parità di salario. Di fronte alle esplicite dichiarazioni aziendali, riteniamo che nessuno possa più sottovalutare la criticità della situazione, a partire dalla politica e dalle istituzioni.

Per questo riteniamo opportuno costruire un percorso sindacale unitario per sottoporre con voce unica alla Regione Abruzzo il tema delle complicate prospettive industriali e occupazionali dello stabilimento Marelli di Sulmona”.

 

 


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