Marcia per la pace, in tanti anche dall’Aquila
di Cinzia Scopano | 25 Aprile 2022 @ 06:29 | ATTUALITA'
PERUGIA – Bandiere colorate, zaino in spalla e la voglia di dire no alla guerra – a tutte le guerre nel mondo -: così sono partite ieri dall’Aquila tante persone che si sono unite alle decine di associazioni, istituzioni, organizzazioni e sindacati che hanno partecipato, provenendo da 300 città italiane, all’edizione straordinaria della Marcia Perugia-Assisi. Tra i pullman partiti dall’Aquila anche quello organizzato dal Circolo Arci Querencia con il sostegno di Cgil, Anpi e Anppia.
Partenza alle 9 dai giardini del Frontone di Perugia e arrivo all’incirca alle 14.30 a Piazza San Francesco di Assisi, anche se gli organizzatori sono stati obbligati a interrompere l’affluenza delle persone fin sulla piazza per evitare eccessivi assembramenti. Forse non il fiume umano festoso e irrefrenabile di tante passate edizioni, ma comunque una partecipazione importante, con la presenza di don Luigi Ciotti, considerando anche il timore del contagio da Covid-19, il maltempo previsto nel centro Italia (ma la pioggia ha risparmiato l’intero percorso), e il ponte del 25 aprile vissuto dai più come giornata di vacanza e di relax.
La marcia, nata negli anni Sessanta grazie alla spinta del filosofo Aldo Capitini, uno dei primi a teorizzare in Italia il pensiero non violento di Ghandi, e rinata con i movimenti pacifisti, anti fascisti e anti mafia del Paese nei decenni successivi, ha avuto in questa edizione straordinaria un messaggio forte, fatto proprio anche da Papa Francesco:
“Fermare la guerra vuol dire negoziare subito, con determinazione, su tutto: il cessate il fuoco, i corridoi umanitari, la fine della guerra, la sicurezza per tutti, il disarmo, il rispetto dei diritti umani di tutti, comprese le minoranze. Tutte le strade vanno percorse. Bisogna dialogare con tutti”.
Il coordinatore del comitato promotore della Marcia Perugia-Assisi Flavio Lotti ha mostrato dal palco una bandiera dell’Ucraina ricordando di essere vicino al Papa e al suo messaggio forte contro la guerra.
“Questa manifestazione è fatta apposta per togliere la parola alle armi e ridarla alla politica e se la politica la riprenderà in mano ci salveremo altrimenti sarà un disastro per tutt. Non dobbiamo dividere, né alimentare le polemiche; dobbiamo, invece, far crescere un movimento di cittadini consapevoli e responsabili, impegnati a chiedere pace e anche a realizzarla nella vita quotidiana, prendendosi cura gli uni degli altri e dell’ambiente in cui viviamo”.