“Mai sentito ebreo libero da lager e convertito a nazismo”, bufera su leghista Angelosante
di Redazione | 11 Maggio 2020 @ 15:34 | POLITICA
OVINDOLI – “L’ho sentita questa mattina su Radio Maria, non sono l’unico a pensarla così”. Si giustifica così il sindaco di Ovindoli Simone Angelosante, nonché consigliere regionale della Lega, che conferma di aver postato su Facebook il meme del Pd con il viso sorridente di Silvia Roma e il suo commento: “Avete mai sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?”.
“Non mi sembra di aver detto niente di negativo – prosegue il consigliere regionale leghista – ho solo riportato un dato storico e oltre tutto non ho fatto nessun nome della ragazza. Ma comunque è una idea che gira sulle radio nazionali”, conclude.
Su Angelosante, non nuovo a sortite del genere, sono piovute le critiche e il suo stesso partito lo ha scaricato.
“La Lega prende le distanze in maniera perentoria dalle esternazioni del consigliere regionale Simone Angelosante, pubblicate sui social”, afferma Luigi D’Eramo, deputato e coordinatore regionale della Lega. “Il partito ribadisce con ferma convinzione la propria linea: simili incauti concetti non dovrebbero mai essere pronunciati da nessuno”.
“Mi riservo di valutare la vicenda in maniera più approfondita nelle prossime ore”, aggiunge D’Eramo.
“Ho letto con sconcerto e sgomento il post su Facebook di Simone Angelosante. Trovo talmente allucinante paragonare questa vicenda con il nazismo e il dramma dei campi di sterminio che mi sembra impossibile che un uomo delle istituzioni, peraltro anche sindaco, posso soltanto arrivare a formulare un pensiero del genere”, afferma la deputata del Partito democratico Stefania Pezzopane.
“Le parole del consigliere regionale leghista – prosegue – si aggiungono all’ondata di odio e di veleno che si è riversata contro la giovane cooperante italiana, rapita, privata dei suoi affetti più cari per 18 mesi è sottoposta a prigionia da Al-Shabab. Preferivate che fosse tornata a casa in una bara e non con il sorriso di chi riabbraccia i genitori? In tutto questo mi domando cosa c’entri una scelta religiosa con il nazismo. Evidentemente per il leghista Angelosante è normale fare un accostamento del genere forse perché spera, in un momento di grave crisi economica, che le persone si dimentichino che fine abbiano fatto i 49 milioni di soldi pubblici fatti sparire dal suo partito che in questo momento farebbero particolarmente comodo soprattutto ai più fragili”.
“Sono imbarazzanti ed offensive le parole del Consigliere regionale abruzzese Simone Angelosante”. Lo dichiara il segretario del Pd Abruzzo Michele Fina sulla pagina Facebook del Partito Democratico nazionale.
Fina prosegue: “Purtroppo il Consigliere leghista in questione non è nuovo a queste sparate: già ha avuto modo di polemizzare con Roberto Vecchioni imputandogli di aver cantato ‘Bella ciao’ ad un concerto per fare ‘propaganda politica di basso livello’; poi si è ripetuto con un altro post che definiva il presidente Conte un traditore e aggiungendo: ‘In tempo di guerra era punito con la fucilazione alle spalle’. Poi, non contento, aggiunse: ‘fino a quando il popolo con il populismo non impicca i banchieri'”.
“Ora un terzo post, in crescendo di grettezza. Infangando così un territorio e un’Istituzione; o meglio, tutte le Istituzioni e la fascia tricolore che indossa come sindaco – aggiunge -. Sì perché oggi, riguardo la conversione di Silvia Romano, si pone una miserevole domanda: ‘Avete mai sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?’.Una provocazione piena di odio, piena di cinismo e bassissima strumentalizzazione. Che viene lanciata con cattiveria”.
“In un sol colpo Angelosante insulta una ragazza, insulta gli ebrei e la memoria della Shoah, insulta un’intera religione con circa 1,8 miliardi di fedeli (cioè più di un quinto degli esseri umani). Insomma, insulta l’intelligenza di tutti e promuove l’odio, con una provocazione intollerante e pericolosa. Un odio che non possiamo tollerare e che non è parte della cultura e dell’umanità profonda degli italiani. Per la decenza ed il rispetto di tutti noi”, conclude.