“Direttore potrebbe essere caro, esimio, illustre ma Direttore e basta.” Sembrerebbe l’incipit dell’ultimo sketch di Crozza ed invece è proprio l’onorevole Antonio Razzi a prendere carta e penna per scrivere tutto il suo disappunto riguardo ad un articolo pubblicato alcuni giorni fa da “Il Centro”. Una lettera dove emerge non solo il politico sensibile alla morte di un grande leader mondiale come Nelson Mandela, ma anche un’inedita umana sofferenza. Un Antonio Razzi estremamente offeso che riesce anche a indignarsi. Proprio come un qualsiasi cittadino oggi potrebbe indignarsi, ad esempio, per il Porcellum, la scandalosa legge elettorale appena dichiarata incostituzionale dalla Consulta grazie alla quale lo stesso Razzi è stato eletto deputato in Abruzzo.
“E’ apparso sul suo giornale,- scrive Razzi- un articolo in prima pagina in data 7 dicembre dal titolo “La sai l’ultima su Antonio Razzi?” per il quale si esigono delle precisazioni. A causa di una doppia “p” nella parola Apartheid evidente errore di battitura, l’estensore dell’articolo tale Lorenzo Colantonio, si è abbandonato ad una requisitoria degna di un apprendista alle prime armi piuttosto che di un giornalista nel senso pieno del termine. Il suddetto, con il suo avallo, è riuscito ad offendere non solo il sottoscritto ma un intero paese, quello di Giuliano Teatino (dove, dice lui, è di rigore raddoppiare certe consonanti), tirandolo in una questione che non lo sfiora mostrando disprezzo e disaffezione per una intera regione pur di fare l’articoletto da lei promosso. L’intenzione poi subdola di attribuire a me l’errore di voler vedere Mandela quale sostenitore dell’Apartheid piuttosto che avversario può essere giustificata solo a fronte di un livore e di una cattiveria che nulla hanno a che fare con il giornalismo vero infatti si è omesso chirurgicamente di pubblicare il resto del comunicato. Chiedo pertanto di vedere questa mia pubblicata integralmente alla stessa guisa (prima pagina) dello scritto del sig. Colantonio perché contenente parti omesse artatamente nell’articolo contestato. Vorrei che si sapesse che lei, attento detrattore, omette sistematicamente di pubblicare la politica costante ed attenta all’Abruzzo sulla quale il sottoscritto si concentra per dedicarsi con lena all’effimero credendosi “Crozza”. Lei non ha neanche accennato per esempio alle mie due interrogazioni (e sono stato il primo a parlarne) circa le gallerie di San Silvestro e Le Piane tra Pescara e Francavilla a mare che rischiano di crollare a seguito delle fortissime precipitazioni e ciò la dice lunga sulle sue posizioni preconcette. I lettori, però, sanno valutare non creda.”(s.a.)