Lo spirito del tempo tra le mani, la rilegatura tra passato e presente

di Alessio Ludovici | 21 Maggio 2023 @ 07:26 | RACCONTANDO
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L’AQUILA – Nel cuore del centro storico dell’Aquila, a ridosso della suggestiva cornice di piazza San Flaviano, si erge una bottega che porta avanti un mestiere dalla tradizione millenaria: la Legatoria Tiberi. A muoversi tra presse, doratrici, taglierine, cucitrici e tutti i ferri del mestiere c’è oggi Pierluigi Tiberi, terza generazione di legatori aquilani. Piccolo tempio della rilegatura artigianale, conosciuta in tutta Italia, la bottega di Pierluigi è anche un naturale punto di riferimento della comunità: botteghe e laboratori erano del resto uno dei cuori pulsanti della città e non a caso ritroviamo Pierluigi a parlare con gli amici di una vita. E’ quello spirito della città che stentiamo a ricostruire ma che rendeva L’Aquila non tanto diversa da Palermo o Napoli.  

Pierluigi ha ereditato l’amore per l’arte della legatoria dalla sua famiglia. Già da giovane frequentava la bottega e sotto la guida del padre e del nonno, ha imparato le tecniche tradizionali della rilegatura, alle quali nel corso degli anni ha aggiunto quelle più moderne. Mestiere nobile, certamente, e in via di estinzione eppure il problema della conservazione del patrimonio culturale su un un supporto diverso dalla carta esiste ed è ormai di pubblico dominio. Pensiamo anche a noi stessi, magari alle foto di famiglia che non stampiamo più certi di averle su supporti digitali in mezzo a tante altre cose, che poi magari perdiamo pure nel passaggio da un supporto vecchio a uno nuovo. Non molta sicurezza offre il salvataggio online, intere vite salvate su qualche “nuvola” o, addirittura, su un social che potrebbe chiudere domani. E chissà gli storici o gli archivisti del futuro dove andranno a ritrovarsi le lettere del nuovo Van Gogh al fratello.

Il problema, e lo abbiamo visto anche in questi giorni all’Aquila, esiste. Ci sono ormai uffici pubblici e privati che, anche quando sono costretti alla copia cartacea, non sanno più come archiviarla, si va avanti a faldoni zeppi di atti e scomodi da maneggiare. Ecco, allora, che certi mestieri che sembrano non servire più svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione del patrimonio culturale e nel ricordarci che senza memoria non esistiamo. E lo si vede nella bottega di Pierluigi dove, tra una tesi e una pubblicazione professionale, è facile trovare chi fa rilegare un libro letto online, un vecchio vocabolario o le ricette di famiglia. E’ lo spirito dei tempi, incerto, che in bottega ritrova la forma e la materia giuste. Per loro, come per tutti gli artigiani, il problema principale oggi è sempre il passaggio del testimone e meriterebbero un sostegno istituzionale per garantirlo. 

 

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