Lo scrigno aperto di Pescina. Presentato il progetto “La cultura non spopola” per la Capitale della Cultura italiana 2025

di Fausto D'Addario | 28 Marzo 2023 @ 13:43 | CULTURA
“La cultura non spopola. Pescina presenta il suo progetto per diventare Capitale della Cultura italiana 2025: la fase finale, che ha visto
Print Friendly and PDF

Pescina presenta il suo progetto per diventare Capitale della Cultura italiana 2025: la fase finale, che ha visto fronteggiarsi le commissioni delle dieci città finaliste, è stata una vera sfida all’ultimo progetto. Un’Italia delle meraviglie, da Nord a Sud, con tante idee e tanta professionalità da parte delle città candidate, quella che si è orgogliosamente esibita tra il 27 e il 28 marzo nel magnifico scenario della Sala del Refettorio di Palazzo Venezia. La giuria, presieduta da Davide Maria Desario e composta da sette esperti del mondo della cultura e del turismo, ha avuto il difficile compito di selezionare il progetto vincitore. Queste le regole di ingaggio: ogni progetto ha avuto a disposizione un’ora; la prima mezz’ora di esposizione iniziale, poi le domande di approfondimento della commissione e infine cinque minuti per un ultimo appello.

Il 27, la prima delle due giornate, è stata la volta di Agrigento – Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali; Aosta – Città Plurale; Assisi – Creature e creatori; Asti – Dove si coltiva la cultura. A seguire Bagnoregio – Essere Ponti e Monte Sant’Angelo – Un Monte in cammino. Il 28 le audizioni dei dossier di Orvieto – Meta meraviglia la cultura che sconfina; Pescina (L’Aquila) – La cultura non spopola; Roccasecca (Frosinone) – Vocazioni. La cultura e la ricerca della felicità e Spoleto – La cultura genera energia.

Il progetto “La cultura non spopola”, con il suo prestigioso cartellone di eventi, è stato pienamente appoggiato dalla Regione Abruzzo, rappresentata in sala dal Presidente Marco Marsilio. Un impegno corale, che Pescina ha messo in tutti questi mesi, fino agli ultimissimi giorni, per centrare l’obiettivo, quello di venerdì: prepararsi a diventare la nuova Capitale italiana della Cultura 2025. La governance dell’intero progetto sarà affidata alle associazioni che vivono il territorio, oltre 50, tutte correlate tra loro. Per i finanziamenti, pronti a intervenire la Regione, fondazioni bancarie e sponsor privati.

Ci facciamo carico della grande responsabilità di rappresentare la citta di Pescina come esempio di tutti i comuni che oggi vengono collegati nelle aree interne dal Sud al Nord del Belpaese”, così Mirko Zauri, sindaco di Pescina un po’ il protagonista di questa audizione. Con il sindaco, la delegazione della città “con il suo popolo di fontamaresi” e con la gente abruzzese “definita da Primo Levi, forte e gentile, da sempre orgogliosa delle proprie tradizioni”. Pescina, con la sua storia, fatta di tenacia e sacrifici, è terra di fortezze e chiese, di santi e povera gente, di artisti, intellettuali e scrittori: tutti generosi artefici di una cultura che non spopola. Pescina, con i suoi “numi tutelari”: dal cardinale Giulio Mazzarino, che ha plasmato una nazione come la Francia, passando al grande architetto scultore Giovanni Artusi Canale, introdotto nella bottega del Bernini, per giungere a Secondino Tranquilli, meglio noto come Ignazio Silone, che ha ambientato a Pescina e nella Marsica quasi tutta la sua opera, cantore della battaglia dei puri di cuore contro la violenza del potere di ogni luogo e di ogni tempo, fino ad Alfredo Proia, fondatore dell’industria cinematografia italiana e padre costituente, insieme a Silone.

Pescina, per decreto del Presidente della Repubblica, nel 2001 ha ottenuto il nome di città a garanzia di essere culla di cultura, in continua crescita”, ricorda con orgoglio Zauri. Il processo di concertazione per la rigenerazione sociale e culturale della città prevede numerosi partner coinvolti tramite protocolli di intesa; in primis con la Regione Abruzzo, poi con la Diocesi dei Marsi, con i quattro capoluoghi di Regione e con i comuni dell’intera Marsica e oltre. E ancora, collaborazioni con la Sovrintendenza Archivista dell’Abruzzo e del Molise, con la Fondazione di Studi Storici Filippo Turati, con la rivista Tempo Presente, fondata proprio da Silone. Non è mancato il sostegno del mondo dell’arte, con il coinvolgimento dell’Accademia delle Belle Arti de L’Aquila, dei Conservatori de L’Aquila e di Pescara, ma anche del mondo dello sport e della salute. Solo per citarne alcuni. Tutto questo nel segno dell’inclusività, per costruire progetti legati ai giovani, che devono credere nel territorio in cui vivono; nel segno dell’integrazione, con attività svolte dai più deboli e a loro rivolte. Ma anche nel segno dell’internazionalità, che ha grande fondamenta in Pescina, arrivata alla 25esima edizione del Premio Internazionale Ignazio Silone. Inoltre un’app turistica sarà alla portata di tutti, con i luoghi ricettivi, la cucina, gli eventi, le storie e le tradizioni di Pescina. E se i numeri dovessero farsi grandi, l’ospitalità sarà estesa anche al circondario, entro un raggio di 20 km: Ovindoli, Rocca di Mezzo, Pescasseroli, Celano, località legate soprattutto al turismo invernale, saranno pronte ad accogliere turisti e visitatori.

Pescina, quindi, si presenta “come eccellenza dei borghi autentici italiani, capace di tutelare e valorizzare tutti i tesori di una terra antica, con le sue biodiversità e le sue produzioni tipiche di aree montane e protette”. Pescina come area di cerniera compresa nei grandi parchi abruzzesi, paesaggistici e letterari, e proiettata alle iniziative per il turismo di ritorno. “Questo lo scrigno aperto della città di Pescina”, conclude un commosso Zauri, che purtroppo ha potuto aprire solo in parte.

Il Presidente della Regione Marco Marsilio, intervenuto nel momento dedicato alle domande di approfondimento poste dalla commissione, ha sottolineato come la Regione Abruzzo si sia fatta “convintamente sostenitrice del fattore cultura, come volano dello sviluppo”. Pescina, infatti, ha indovinato il tema, quello dello spopolamento delle aree interne a favore delle aree urbane e costiere: “Cento anni fa Pescina era piena di gente e a Pescara c’era un villaggio di pescatori”. Pescina può indicare al paese tutto un percorso virtuoso di rigenerazione e concreta visione territoriale e nazionale. È una città che “ha visto prosciugare un lago, cambiare la struttura sociale del proprio territorio. Oggi quei cafoni sono imprenditori agricoli, che nutrono con i loro prodotti la capitale d’Italia e mezza Italia: il prodotto del fucino sfama qualche milione di persone ogni giorno sui nostri mercati”. Una città, quindi, segnata da un grande esempio di resilienza dei suoi abitanti: nel 2025, anno in cui potrebbe celebrare gli eventi della Capitale Italiana della Cultura, Pescina ricorderebbe anche i 110 dal disastroso sisma del 1915, che la rase al suolo, devastando tutta la Marsica. “Questo è il messaggio universale e particolare che volgiamo dare con Pescina: la cultura non spopola”, ha concluso Marsilio, “il problema non è solo economico, vogliamo dire che è la cultura che motiva l’attrattività dei luoghi”. La cultura materiale e immateriale, le tradizioni enogastronomiche, i personaggi e personalità che hanno reso grande Pescina, “sono la pietra angolare di questo progetto”.

Fin qui, il titolo è stato assegnato a Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena in forma condivisa nel 2015; a Mantova nel 2016; poi a Pistoia nel 2017; Palermo nel 2018; Parma per il 2020-21; all’isola di Procida nel 2022; a Bergamo-Brescia in forma condivisa nel 2023 e ancora in corso. Pesaro è stata la vincitrice del 2024 e per il 2025 l’ambito titolo sarà assegnato venerdì 31 marzo.


Print Friendly and PDF

TAGS