“Più sento la registrazione dell’intervista al sindaco dell’Aquila Massimo Cialente trasmessa da Radio Capital più mi convinco che bene farebbe lo stesso a rassegnare le dimissioni dall’incarico.”. E’ la storica firma del settimanale l’Espresso, Primo di Nicola, a scrivere in serata queste parole in un duro editoriale sulle ultime vicende giudiziarie che hanno coinvolto il Comune dell’Aquila.
Primo di Nicola, oltre ad essere caposervizio delle pagine di attualità dell’Espresso, dove lavora dal 1978, è anche di origini abruzzesi. Quasi tutte le brevi di politica e attualità provenienti dalla nostra regione pubblicate sul settimane del gruppo de Benedetti portano la sua firma. Spesso Di Nicola è avvistato al Bar della Villa dell’Aquila, in occasione delle sue visite ad amici, giornalisti e informatori, dai quali prende spesso spunto per i suoi articoli.
“Ha dell’incredibile questa intervista.”- continua di Nicola- “Cialente si dichiara all’oscuro di tutto, sorpreso per quello che è accaduto nel cuore della sua amministrazione con vicesindaco, ex assessori e tecnici comunali di primo piano coinvolti in vergognosi episodi di corruzione e relativo correre di mazzette.”
“Cialente, evidentemente non più in rado di misurare gli umori dei cittadini e le esigenze di pulizia che si levano da tutto il Paese, prova anche a minimizzare: che volete che siano 250-500 mila euro, l’attuale ammontare delle tangenti elargite e incassate, dice il sindaco dell’Aquila. Una minimizzazione inaccettabile che la dice però lunga sull’effettiva capacità di comprendere le dimensioni della frana che lo sta travolgendo.”
“Conosco da anni Massimo Cialente, ne conosco la passione politica, l’amore e l’impegno per la sua città. E mi duole scrivere queste righe. Ma al punto in cui siamo deve fare qualcosa, dare un segnale netto alla sua città e al Paese intero. Deve assumere direttamente le responsabilità del disastro che rischia di affondare definitivamente l’Aquila.”
L’Espresso- come Repubblica- fino adesso aveva sempre cercare di “coprire” mediaticamente sia Massimo Cialente che la senatrice Stefania Pezzopane. Clamoroso il caso dell’articolo pubblicato dal settimanale in occasione dell’inaugurazione dell’auditorio di Renzo Piano dove, nei titoli, attribuivano un’esplicita accusa di Piano a Berlusconi, motivo per il quale il famoso architetto, ora senatore a vita, sarebbe andato via dall’Aquila rinunciando al progetto di ricostruire un intero quartiere della città. Leggendo il testo dell’intervista, invece, Piano dichiara di aver parlato del progetto direttamente con Cialente e sarebbe stato proprio il sindaco dell’Aquila a riferirgli che non sarebbe stato possibile.
Oggi il duro editoriale di Primo di Nicola segna che probabilmente, dopo gli ultimi eventi incresciosi, Cialente non avrà più la stessa “cura” dal gruppo L’Espresso.