Leone d’oro al campione del mondo Giancarlo Antognoni

di Lorenzo Mayer | 01 Aprile 2022 @ 06:10 | CULTURA
79^ Mostra Internazionale di Venezia
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Leone d’oro al campione del mondo Giancarlo Antognoni. “Ho sempre avuto nel cuore solo due maglie: quella viola della Fiorentina e l’azzurra della Nazionale. Mi fa piacere ricevere questo prestigioso premio, qui a Venezia, a 40 anni dalla vittoria del Mondiale di Spagna ’82. Oggi è un giorno triste per l’Italia per la mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar. Ma possiamo e dobbiamo ripartire. E se la Figc avesse bisogno di me in questo momento difficile, io sono qui per dare il mio contributo”.

Così Giancarlo Antognoni che  nella sede della Regione Veneto a Palazzo Grandi Stazioni a Venezia, è stato “consacrato” come splendido campione senza tempo, ricevendo il Leone d’oro per meriti sportivi.

Il Gran Premio Internazionale di Venezia, nel giorno del compleanno di Venezia, che conclude le celebrazioni per i 1600 anni, ha portato in laguna un nutrito e variegato elenco di eccellenze. Merito del manager Sileno Candelaresi, presidente dell’Ordine del Leone d’oro che ha ideato la cerimonia condotta dall’attrice Luz Adriana Sarcinelli, madrina del prestigioso premio. Insieme a Candelaresi i membri del comitato (tra i quali Walter Scognamiglio, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, che ha ricevuto il Premio Comunicazione in oro zecchino, il console Enzo Schiavo e Giorgio Vianello) hanno portato il meglio per questa prima edizione del 2022.

Con Antognoni, tra i premiati, due illustri sportivi veneziani come il vicepresidente del Venice Football Club Andrea Cardinaletti e il presidente e fondatore di Venicemarathon Piero Rosa Salva. Luciano Moggi, a cui è stato conferito il Premio Comunicazione, ha “promosso” il lavoro degli arancioneroverdi.

“La squadra può farcela a conquistare la salvezza – ha sentenziato Moggi – è chiaro che per il primo anno l’obiettivo deve essere quello di non retrocedere, soprattutto nella prima parte della stagione, la squadra ha disputato molte buone partite. Occorre crederci. La Nazionale, invece, deve ripartire: a mio avviso dal Ct Roberto Mancini in panchina e magari cambiando qualche dirigente”.

La giornata è stata attraversata da molti temi: non solo calcio e sport. Il novello vescovo di Chioggia, monsignor Giampaolo Dianin, ha voluto dedicare il premio appena ricevuto: “alla mia diocesi di Chioggia – ha detto l’alto prelato – vi ringrazio per l’accoglienza l’augurio è che possa essere foriero di pace, raggiungere l’Ucraina, come segno di fratellanza per far tacere le armi”.

Gianluca Forcolin, presidente del Casinò di Venezia, ha rivolto il suo primo pensiero al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, rivelando il malore che il primo cittadino aveva avuto poche ore prima, proprio nella giornata del compleanno di Venezia: “Il sindaco Brugnaro – ha annotato Forcolin – è colui che mi ha fortemente voluto alla presidenza di questa società che, desidero ricordarlo, dà lavoro a 600 dipendenti.

Ha arringato la platea, tenendola a lungo incollata alla sedia, il capitano, comandante e console Ferruccio Falconi, indomabile Leone d’oro a 95 anni: “Venezia deve e può ripartire dalla tradizione marinara e contadina – ha annunciato Falconi – a noi il compito di costruire la Pace. La guerra si può e si deve fermare”.

Applausi a scena aperta. Una sinfonia di elogi ha accolto il maestro Paolo Agostini, Leone d’oro e allievo del maestro Ennio Morricone.

Il Leone d’oro ha gratificato anche chi solitamente, lavora “dietro le quinte” con passione e competenza. E’ il caso del dirigente della Regione Veneto, Pierpaolo Zagnoni con tante passioni culturali: “All’istituzione della Regione Veneto – ha spiegato Zagnoni – io devo tutto. Oggi io sono qui a festeggiare, ma questo riconoscimento, lo voglio condividere con i miei collaboratori che, mentre io sono qui con voi, stanno lavorando”.

Luca Pradel, ristoratore dell’azienda di famiglia, aperta nel 1950. “Il Leone che riceviamo, ha l’immagine del Leone di San Marco con il vangelo aperto, evoca la pace, di cui tutti noi, dopo due anni molto sofferti, abbiamo molto bisogno”.

Riccardo Scalise fotografo e “Mr Selfie” ha raccontato con orgoglio: “Ho collezionato 7 mila scatti con personaggi famosi – quelli a cui tengo di più sono con Papa Francesco e il Dalai Lama. Sono fiero che anche in America abbiano voluto dedicarmi uno spazio importante”.

Il prossimo progetto dello scultore veneziano Giorgio Bortoli? “Un grande Leone di San Marco – per le Olimpiadi di Milano – Cortina 2026 ha rivelato l’artista – oggi sono emozionato, perché solitamente mi capita di fare i premi, è assai più raro riceverli”. Ma il messaggio finale, che sintetizza bene la giornata di tante eccellenze, lo ha Andrea Vidotti: “Sono felice – ha concluso – perché sono riuscito a far diventare la passione della mia vita per lo sport nel mio lavoro”. “Un progetto sportivo ma profondamente incardinato nella città di Venezia. Perché questo fosse possibile ho scelto di vivere a Venezia, quando sono arrivato qui, circa due anni fa, ho voluto, per prima cosa, conoscere la città, incontrare le persone, capire. Il progetto Venezia, non deve essere un exploit ogni 19 anni, ma durare nel tempo”. Il vicepresidente del Venezia Football Club, Andrea Cardinaletti, è stato il primo a ricevere il Leone d’oro per meriti sportivi. E non ha nascosto il suo orgoglio nel ricevere il prestigioso riconoscimento. Due eccellenze veneziane all’insegna dello sport: lui e Piero Rosa Salva, presidente della Venice Marathon. “Come società arancioneroverde – ha spiegato Cardinaletti – abbiamo un progetto di crescita e sviluppo a lungo termine, da qui a dieci anni. Poi è chiaro che sono i risultati sportivi, per una squadra di calcio, a determinare la bontà e la forza di una stagione sportiva. Ma noi, come società abbiamo deciso di partire da tutte quelle cose di cui nel mondo del calcio si parla tanto e spesso, ma poi, alla prova dei fatti, si fa molto meno. Noi invece siamo stati di parola: abbiamo ristrutturato lo stadio “Penzo” a Sant’Elena, che ha unico e non ha eguali al mondo, sono state investite risorse e sono partiti i lavori per dare una nuova casa al club al Taliercio”. Per portare avanti tutto ciò abbiamo bisogno di recuperare un rapporto con la città, al di là di quelli che saranno i risultati del campo. Anche qualora questi non fossero all’altezza delle nostre aspettative. E comunque, tutti insieme, lotteremo fino alla fine, all’ultimo minuto per restare nella serie A dove siamo arrivati dopo 19 anni.” Felice Piero Rosa Salva, con in mano il Leone d’oro per meriti professionali di un’intera carriera. “Mi sono impegnato in molti ambiti – ha ricordato Rosa Salva – il gioiello più bello è certamente la Venicemarathon, evento che, con un gruppo di amici, abbiamo fondato. Una manifestazione nata dalla mia passione per la corsa e per lo sport, che continua ancora oggi dopo 35 edizioni.. Una gara che trasmette emozioni uniche, sia per chi la corre, ma anche per chi la organizza. Ha una particolarità che richiama all’unione e alla condivisione perché si estende in più Comuni della Città Metropolitana. Il progetto della Venice Marathon, non è solo la corsa, ma una serie di appuntamenti che, attraverso diverse tappe, coinvolgono l’intera città. La Venice Marathon è diventata un modello conosciuto anche a livello internazionale. Oltre a questo impegno, di pura passione, che mi ha sempre accompagnato, attualmente ho l’onore di presiedere la società Vela, braccio operativo dell’amministrazione comunale per gli eventi e il marketing. In questa giornata, compleanno di Venezia, vorrei rivolgere un pensiero al nostro sindaco, che certamente da grande sportivo si riprenderà presto”.


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