Legnini, “Non c’è condivisione su stop ai cantieri della ricostruzione”

di Redazione | 13 Marzo 2020 @ 11:05 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – “Stiamo definendo in queste ore, ho parlato con il governo, con il presidente Marco Marsilio e con i presidenti delle altre tre regioni, auspico una soluzione uniforme”.

Così Giovanni Legnini, commissario alla ricostruzione post-terremoto del Centro Italia, sull’ipotesi di sospendere l’attività edilizia, che in Abruzzo, in particolare all’Aquila, e nel resto delle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016-2017, impegna migliaia di operai, per l’emergenza Coronavirus.

Sullo stop, tuttavia, non si registra una voce univoca: “Ho parlato a lungo con il ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli – dice a L’Aquila Blog – ci sono opinioni diverse all’interno del mondo delle imprese e dei sindacati, ma c’è un’opinione diversa sulle misure da adottare anche tra i presidenti di Regione”.

Ieri sera, infatti, il governatore abruzzese ha annunciato per oggi una propria ordinanza per la sospensione dei cantieri in Abruzzo, da assumere autonomamente, senza – almeno per ora – l’ok del governo e con il parere contrario delle Marche.

“Ho chiesto di assumere un orientamento uniforme”, aggiunge Legnini. “La mia opinione? Bisogna adottare una misura uniforme per tutte e quattro le regioni, la valutazione devono farla i tecnici innanzitutto sulla praticabilità della prosecuzione dei cantieri oppure no”.

Ancora da capire, tuttavia, se l’eventuale provvedimento governativo possa riguardare solo le regioni terremotate, Abruzzo, Umbria, Marche e Lazio, o interessare l’intero settore edile, quindi esteso a livello nazionale.

Sulla decisione pesa come un macigno anche il futuro degli operai, che potrebbe essere a rischio senza un provvedimento governativo che garantisca gli ammortizzatori sociali, come ha ribadito il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi.

La chiusura dei cantieri, secondo il sindaco, deve avvenire “non perché gli operai possano contagiare il resto  della popolazione, che di fatto non gira, o viceversa, quanto piuttosto perché non si può più garantire la sicurezza nei cantieri, tanto che ho chiesto all’Inps se l’impossibilità di approvvigionarsi di dispositivi di protezione, certificata dal responsabile della sicurezza e della prevenzione, sia una motivazione sufficiente a chiudere per causa di forza maggiore”.


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