
Pubblichiamo la proposta di emendamento inviato dal
Comitato 3e32 ai collaboratori del Ministro per la Coesione Territoriale da inserire nella cosiddetta “Legge Barca”.
«La nostra proposta prevede la creazione di un fondo per l’economia e per il sociale, volto alla creazione di nuove opportunità lavorative per i giovani, nei settori chiave della rinascita del territorio: culturale, sociale, ambientale, turistico, sportivo, della ricerca, della eco-sostenibilità, dellatutela della salute di comunità.
Il fondo, sotto il diretto controllo del Ministero che ne garantirà un’amministrazione ed una assegnazione trasparente, favorirebbe la nascita di cooperative e imprese, e la creazione di nuove figure professionali, per le fasce sociali più deboli: giovani, disoccupati, cassa-integrati e precari, anche attraverso partenariati tra pubblico e privato.
Per la creazione del fondo proponiamo le decurtazione di una piccola percentuale sugli appalti di costruttori e tecnici che lavoreranno nella ricostruzione (progettisti, amministratori di condominio, presidenti di consorzi), applicata in maniera progressiva rispetto al numero di appalti/pratiche gestiti/e.
Di contro sarà garantito a questi soggetti tempi ridotti e certi nelle modalità dell’erogazione dei pagamenti.
In questo modo le risorse che arriveranno nel nostro territorio durante il processo di ricostruzione saranno in parte redistribuite e contribuiranno al rilancio economico, sociale, ambientale e culturale di tutto il cratere.
Altrimenti di questo passo si corre il rischio che alcune fasce sociali si arricchiscano mentre altre, in particolare i giovani, siano costrette a lasciare il territorio in cerca di prospettive ed opportunità di lavoro.
Siamo convinti che questa proposta, se applicata, creerebbe nuove opportunità oltreché servizi per tutta la comunità, dando nuove prospettive e mezzi concreti per la realizzazione di idee e progetti delle tante menti che continuano a dover abbandonare questo territorio per mancanza di possibilità, spazi, ascolto.
La nostra visione è opposta, fare della ricostruzione de L’Aquila un laboratorio di sperimentazione delle migliori pratiche nazionali ed europee, nei campi della cultura, dell’ambiente, del sociale. Dopo il terremoto tante energie e idee sono nate autonomamente e sono cresciute, attraverso numerosi ostacoli, trasformando in maniera partecipata e creativa il tessuto del nostro territorio, è la dimostrazione che capacità e competenze non mancano a questo territorio, ma bisogna avere il coraggio di sostenerle».
In allegato 3e32_Proposta Emendamento