Mail trafugate, foto hot rese pubbliche e ricatti a mezzo web, tutto a danno del MoVimento 5Stelle. La faccenda degli hacker del Pd si sta facendo impegnativa, tanto che secondo il quotidiano “Libero” si tratterebbe di un “Pornoricatto ai grillini”. Il titolo schock di oggi la dice lunga sui risvolti che sta assumendo la vicenda. Ma facciamo un passo indietro. Pochi giorni fa compare in rete una minaccia indirizzata ai deputati e senatori del movimento: “Vi abbiamo osservato per lungo tempo. Abbiamo studiato ogni vostra mossa…. E siamo rimasti delusi. Un movimento che poteva portare una speranza è finito per arricchire pochi. Promuovete la trasparenza… ma non la praticate in casa. E’ venuto il momento della resa dei conti. Abbiamo una copia di tutte le vostre email. Se non le volete vedere pubblicate dovete soddisfare alle nostre richieste. Le nostre richieste di trasparenza: la pubblicazione immediata di redditi e patrimoni di Giuseppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e dettaglio dei ricavi derivanti dal sito www.beppegrillo.it e correlati”.
L’Espresso riesce a contattarli: si scopre che è un gruppo di 4-5 persone che si definiscono simpatizzanti del Partito Democratico, che hanno messo mano a 7.655 mail private degli esponenti del M5S e andranno avanti a fino a che non otterranno trasparenza sui conti di Grillo e Casaleggio: “Il Movimento 5 stelle poteva essere il cambiamento, ma per come stanno ora le cose l’unico cambiamento a cui può portare è qualcosa di peggiore di quello che c’era prima. Questi leaks stimoleranno dibattito e senso critico all’interno degli eletti 5 stelle, li porteranno a farsi baluardi della trasparenza e a forzare la mano contro Casaleggio e Grillo. Loro sono scesi nel nostro territorio, il cyberspazio, e hanno provato a usare le masse per i loro fini, sfruttando le caratteristiche della rete. Ora dovranno venire allo scoperto. Chi di trasparenza ferisce, di trasparenza perisce”.
La prima vittima è Giulia Sarti, la cui casella di posta elettronica privata è stata resa pubblica. Secondo Libero, nel materiale diffuso ci sarebbero anche delle foto hard: “Circolano tre immagini (che Libero ha visionato) con una donna senza veli e in atteggiamenti inequivocabili di autoerotismo. Somiglia molto a una deputata di cui non facciamo il nome per evitare complicità con i ricattatori. La stessa sorte sarebbe capitata a un suo collega omosessuale”. Vista la natura – privata – delle mail, non stupisce il fatto che possano comparire delle foto personali. Anzi, pare un’ovvietà. Che si tratti di un ricatto da parte di questi anonimi manipolatori non v’è dubbio alcuno, ma che si basi su materiale hot pare un tantino pretestuoso. Nessun retroscena a luci rosse, dunque: semmai siamo di fronte ad una delle più gravi violazioni della privacy di massa mai viste in Italia, su cui la magistratura sta ovviamente già indagando.