Le domande del Mibact per #laquila2022. “Vogliamo dare un’anima alla ricostruzione”
di Alessio Ludovici | 14 Gennaio 2021 @ 16:13 | L'AQUILA CAPITALE CULTURA
L’AQUILA – Audizioni vere, in diretta su Youtube, quelle che il Mibact sta tenendo oggi con le città finaliste per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2022. Il sindaco Biondi e la delegazione aquilana sono stati ascoltati dalla Giuria. “La candidatura dell’Aquila a capitale italiana della cultura – ha spiegato il sindaco – nasce per dare un’anima alla ricostruzione fisica dei luoghi”.
L’audizione si è svolta nel primo pomeriggio di oggi in videoconferenza dall’Auditorium del Parco. Biondi ha spiegato che il progetto origina “dalla consapevolezza che nessun monumento, per quanto bello che sia, nessuna casa, per quanto accogliente che sia, nessuna piazza, per quanto evocativa sia, può fare a meno di un impulso in grado di ‘risanare’ le ferite di una comunità e ricostruire una qualità del vivere che vada oltre l’approccio materiale e la tangibilità delle cose”. Il sindaco dell’Aquila ha dunque specificato che l’idea della candidatura ha preso corpo grazie alla consapevolezza di superare il concetto della città “inchiodata all’immagine del dolore, delle macerie e delle lacrime”, precisando ancora che l’assegnazione del titolo di Capitale italiana della cultura rappresenta dunque, tra le altre cose, “un completamento di un percorso faticoso e avventuroso” e che fornisce un anche un senso compiuto alla rinascita della città e del territorio.
“La candidatura – ha detto ancora il Primo cittadino – non è quella dalla città intra moenia, ma della città territorio, della città madre, che assorbe le energie ma sa anche restituirle al “contado”, così come il “contado” (secondo la tradizione dei 99 castelli del circondario) concorse alla fondazione dell’Aquila, in un rapporto di mutualità che dura da oltre 750 anni. Della città che supera il concetto di “smart city” per trasformarsi in “smart area” e che lo fa puntando su quattro assi portanti: la formazione, l’innovazione, il turismo e, appunto, la cultura. Di queste cose abbiamo scritto e discusso durante la stesura della Carta dell’Aquila, un modello che vorremmo consegnare alle aree interne come un laboratorio in cui si è provato a ricucire il tessuto locale “fratturato” da una crisi, che per noi è stata un avvenimento naturale, ma che in altre parti può essere economico o sociale”.
Oltre al sindaco Pierluigi Biondi sono intervenuti il professor Pier Luigi Sacco, direttore del progetto di candidatura; Paola Protopapa, atleta paralimpica, che ha scelto di vivere a Tornimparte e che si è soffermata sulle potenzialità dell’inclusione dell’Aquilano; Leonardo Bizzari, danzatore e coreografico, che ha parlato del ruolo attrattore dell’Aquila sotto il profilo del capitale umano; Flavia Massimo, violoncellista contemporanea e sound designer aquilana, che ha evidenziato come la città sia un centro di creatività e di formazione; Alessandro Crociata, ricercatore in Economia della Cultura presso il GSSI – Gran Sasso Science Institute dell’Aquila, che ha descritto L’Aquila come centro di nuove tecnologie.
Nel corso dell’audizione, è stato proiettato anche un intervento del sindaco di Fontecchio, Sabrina Ciancone, sul valore aggiunto del cratere sismico 2009 in fatto di prospettive culturali ma soprattutto come soggetto parte attiva della candidatura che è del territorio e non del solo capoluogo.
Tre scienziate, Marica Branchesi, Alessandra Faggian ed Elisabetta Baracchini, hanno recitato alcuni versi che Alda Merini ha voluto dedicare all’Aquila dopo il sisma del 2009.
Sono stati inoltre condivisi anche materiali audiovisivi che hanno composto la Human Library che nel corso degli ultimi mesi tutti hanno potuto “sfogliare” sui profili social di L’Aquila 2022.
Le riflessioni e le domande della Giuria
Nella seconda parte la giuria ha apprezzato la serietà e la qualità del lavoro di candidatura per poi soffermarsi, come fatto per le altre candidate, su alcuni chiarimenti o aspetti che potrebbero essere migliorati.
Stefano Baia Curioni ha chiesto chiarimento sui processi e le trasformazioni istituzionali che l’anno da Capitale della Cultura dovrebbe e potrebbe comportare affinché l’evento non si esaurisca in sé stesso ma sia motore di percorso più ampio di rinnovamento culturale. Ha chiesto quindi come le istituzioni culturali coinvolti stiano affrontando la candidatura da questo punto di vista. Il sindaco ha detto che è un percorso già in atto, ad esempio nei cantieri dell’Immaginario e negli altri eventi cittadini, “le nostre istituzioni culturali collaborano e si contaminano, nessuna pensa di bastare a sé stessa”. Roberto Livraghi ha chiesto un approfondimento sul quadro delle risorse ed è stato spiegato che esse arrivano per lo più dai partner istituzionali, compresa la Regione che, in caso di vittoria, farà una legge ad hoc. Giuseppe Piperata, invece, nel merito del dossier ha chiesto come L’Aquila 2022 andrebbe ad innestarsi sui percorsi di rigenerazione e ricostruzione e le varie iniziative attivate dopo il sisma dalle istituzioni locali e nazionali. Altro tema affrontato quello dei trasporti. Cristina Loglio, infine, ha chiesto come si intenderebbero valorizzare alcuni investimenti dello stato sulla città, ad esempio il Maxxi ed il Centro sperimentale di cinematografia e in generale come questo programma si può dotare di un respiro internazionale che una Capitale della cultura deve avere. Il coordinatore della candidatura ha spiegato che ci sono diversi progetti del dossier in cui Maxxi e Centro di cinematografia saranno naturalmente coinvolti.
Le altre città
Le audizioni, che possono essere viste sul canale youtube del Mibact https://www.youtube.com/user/MiBACT, proseguiranno anche domani.
Le dieci città finaliste per il titolo di Capitale italiana della cultura 2022 sono (viene indicato anche lo slogan dei dossier presentati) 1. Ancona, Ancona. La cultura tra l’altro; 2. Bari, Bari 2022 Capitale italiana della cultura; 3. Cerveteri (Roma), Cerveteri 2022. Alle origini del futuro; 4. L’Aquila, AQ2022, La cultura lascia il segno; 5. Pieve di Soligo (Treviso), Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana; 6. Procida (Napoli), Procida, Procida 2022, La cultura non isola; 7. Taranto, Taranto e Grecia Salentina. Capitale italiana della cultura 2022. La cultura cambia il clima; 8. Trapani, Capitale italiana delle culture euro-mediterranee. Trapani crocevia di popoli e culture, approdi e policromie. Arte e cultura, vento di rigenerazione; 9. Verbania (Verbano-Cusio-Ossola), La cultura riflette. Verbania, Lago Maggiore; 10. Volterra (Pisa), Volterra. Rigenerazione umana.