Coronavirus: ingressi limitati e servizi take away, così gli esercizi commerciali aquilani affrontano l’emergenza

di Mariangela Speranza | 10 Marzo 2020 @ 07:30 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – Entrate nei locali contingentate, tavoli distanziati di almeno un metro e servizio di take away nei ristoranti.
 
Sono tra le misure attuate dagli esercizi commerciali, i bar e i ristoranti dell’Aquilano, dopo che il premier Giuseppe Conte ha firmato, la scorsa settimana, il duplice decreto che contiene sia i provvedimenti per contenere la diffusione del coronavirus nella cosiddetta “zona arancione”, allargata alla Lombardia e ad altre 14 province, sia quelli validi sul resto del territorio nazionale.
 
Cinque articoli in tutto, in cui si precisa che i gestori di attività di ristorazione possono continuare a tenere i locali aperti, a condizione che garantiscano la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, pena sanzione in caso di violazione. Stesso discorso per palestre e piscine, che possono continuare a stare aperte a patto che i frequentatori siano distanziati gli uni dagli altri.
 
“Stiamo seguendo il decreto alla lettera – spiega il titolare del Bar del Corso dell’Aquila Luca Ciuffetelli – Abbiamo iniziato ad usare disinfettanti al posto dei semplici saponi, mentre abbiamo messo a disposizione dei clienti del gel sanificante per le mani”.
 
All’interno del locale situato in zona Quattro Cantoni, gli accessi sono inoltre limitati e, chi entra, è invitato a non accalcarsi e a mantenere almeno un metro di distanza l’uno dall’altro, anche attraverso l’utilizzo di specifici cartelli, previsti dal decreto, che sono stati affissi sulle pareti.
 
Gli stessi cartelli che questa mattina campeggiano sui muri del bar Pinzone di Poggio Picenze (L’Aquila), dove il gestore Vincenzo Sponta precisa anche di aver “rimosso gli sgabelli davanti al bancone, proprio con l’intento di scongiurare gli assembramenti”.
 
“Per contenere il rischio di contagio, abbiamo deciso di togliere due tavoli e di distanziare i restanti di almeno un metro – dice a L’Aquila Blog -. Se poi ci rendiamo conto di avere troppa gente all’interno del locale, invitiamo tutti a mantenere la distanza o, nel caso di veri e propri affollamenti, direttamente ad uscire”.
 
Sempre a Poggio Picenze, Eugenio Masci del ristorante e Bed&Breakfast Paneolio si sta invece organizzando per il take away, in modo tale da “garantire continuità del servizio e poter lavorare, nonostante la situazione sia particolare”.
 
“Per quanto riguarda l’attività in sede – precisa inoltre -,  abbiamo deciso direttamente di sospendere l’attività ricettiva nelle camere almeno fino a prima di Pasqua e abbiamo diminuito i coperti e distanziato i tavoli del ristorante, a cui si potrà accedere solo con la prenotazione, in modo tale da evitare situazioni scomode e tutelare da tutelare sia i dipendenti che i clienti, per cui sono stati messi a disposizione anche saponi disinfettanti e gel sanificanti”. 
 
Stessa cosa al centro commerciale L’Aquilone dove, spiega il responsabile Roberto Canu, sia nei bar che all’interno dell’ipermercato sono state attuate tutte le misure previste dai decreti”.
 
“Quello che abbiamo cercato di fare – dice – è stato innanzitutto isolare le zone di contatto con appositi separatori, cercando così di tenere a un metro di distanza tutti i banchi serviti. è stata poi affissa l’apposita segnaletica prevista dal decreto, con cui si invita la clientela a mantenere la distanza anche nella zona delle casse. Tutto il personale indossa inoltre i guanti e sono stati predisposte delle postazioni in cui, clienti e dipendenti, possono usufruire all’occorrenza di gel sanificante per le mani”.

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