Lavoro, Vivarelli (Fesica): “Precari e disoccupati sempre più soli”

"C'è la necessità, da parte dei lavoratori e dei disoccupati - scrive in una nota Vivarelli - di mettere in piedi lotte unitarie insieme ai sindacati che intendono difenderli concretamente”

di Redazione | 16 Luglio 2022 @ 09:47 | ATTUALITA'
l'aquila vivarelli
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L’AQUILA – “I lavoratori precari e i disoccupati di qualsiasi settore sono ormai sempre più soli e dimenticati anche in Abruzzo, ma l’unico modo per uscire dalla crisi è essere compatti e pretendere quelle soluzioni, che esistono ma di cui si è persa traccia, per avere stabilità occupazionale e salari dignitosi. Non si può continuare a subire le sberle di una crisi che peggiora di giorno in giorno”. A dirlo è il segretario provinciale di L’Aquila e Teramo del sindacato Fesica, Marcello Vivarelli. “C’è la necessità, da parte dei lavoratori e dei disoccupati – scrive in una nota Vivarelli – di mettere in piedi lotte unitarie insieme ai sindacati che intendono difenderli concretamente”.
 
“L’Abruzzo sta sprofondando in una crisi senza precedenti – aggiunge Vivarelli – in un contesto, quello italiano, che vede poche ‘sacche di resistenza’ occupazionale in un ‘mare’ di precarietà e di disoccupazione pressoché strutturali. Speculazione finanziaria, guerra in Ucraina, politica che non trova sbocchi, sono sintomi di una malattia che può essere curata soltanto se le lotte dei lavoratori e dei disoccupati tornano ad essere di classe, considerando che la classe media ha subito una proletarizzazione spaventosa. Penso a chi lavora da precario di cooperativa sociale nella sanità abruzzese, che potrebbe essere tutelato attraverso l’internalizzazione, tema su cui questo sindacato è da tempo in prima linea con proposte vere e attuabili; eppure, nonostante le tante promesse fatte dalla politica, il tema è rimasto ‘in soffitta’. Sta a noi, allora, tirarlo fuori per far sì che venga messo in calendario una volta per tutte”.
 
“Ma questo si può fare se la lotta dei lavoratori esce dalle singole prese di posizione e diventa unitaria – prosegue  –. Possiamo dircelo tutti i giorni che le cose stanno peggiorando, che lo spettro della disoccupazione riguarda ormai anche chi ha il contratto a tempo indeterminato, però senza la lotta non si va da nessuna parte. Lo abbiamo visto con i precari a tempo determinato impegnati per far fronte all’emergenza Covid-19, mandati a casa nonostante le enormi necessità di aumentare il personale in ambito sanitario, ma pure con chi nella Rsa di Teramo non prende lo stipendio da mesi. Ecco perché è ora di recuperare il tempo perduto – conclude l’esponente Fesica – ed affrontare questa crisi, che in autunno può rivelarsi mortale anche per la nostra regione, con tutte le forze sul campo di battaglia. Noi di Fesica siamo in prima linea e continueremo ad esserci, ma abbiamo bisogno del supporto dei lavoratori”.

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