Lav, uova di Pasqua e campagna anticaccia
di Michela Santoro | 25 Marzo 2023 @ 05:00 | AMBIENTE
L’AQUILA – Anche L’Aquila risponde alla campagna anticaccia: il gruppo attivo locale della Lav (Lega anti vivisezione), sarà presente domenica 26 marzo presso lo chalet della Villa Comunale, dalle 10.30 alle 14.30.
“Tutti i cittadini sono invitati ad aderire firmando la petizione”, scrivono in una nota, “con la quale la nostra associazione chiederà al Governo e alle Regioni di non attuare i piani previsti dalla Legge, mentre ai Prefetti e ai Sindaci chiederemo l’istituzione di zone a divieto di caccia in tutte le città a garanzia della sicurezza dei cittadini”.
La petizione è sottoscrivibile anche online, all’indirizzo https://www.lav.it/nocaccia
“Domenica – prosegue la nota – sarà anche possibile scegliere il nostro uovo di Pasqua vegano, per essere con noi in prima linea contro la legge ‘caccia selvaggia’ e mettere al sicuro gli animali e le persone.
Le uova di Pasqua LAV sono realizzate da Altromercato, la principale organizzazione di Commercio Equo e Solidale in Italia e la seconda al mondo, in buonissimo cioccolato vegan (fondente extra e anche alla bevanda di riso) con ingredienti provenienti da agricoltura biologica e certificato da WFTO (World Fair Trade Organization), la rete internazionale del commercio equo e solidale.
Dopo l’approvazione di “caccia selvaggia” non sono più soltanto gli animali a essere in pericolo, ma anche tutti i cittadini che dovessero trovarsi a portata dei fucili dei cacciatori sguinzagliati nelle città.
Ora siamo tutti bersagli.
È importante pertanto informare i cittadini con una sintesi su cosa sta accadendo. La maggioranza parlamentare e il Governo, eletti in data 25 settembre 2022, hanno lanciato il più grande attacco alla fauna selvatica che si ricordi, inaugurato poche settimane dopo il loro insediamento con l’approvazione dell’emendamento ‘caccia selvaggia’.
Il ‘governo del cambiamento’ ha riproposto la consolidata tattica di inserire uno specifico emendamento all’interno di una legge ( in tal caso Legge di Bilancio 2023) da approvare con urgenza e con cui non aveva alcuna attinenza.
Inizialmente rimosso, è stato invece successivamente blindato dai pasdaran della caccia rappresentati ampiamente in Parlamento sia in maggioranza che all’opposizione, all’interno di una legge che non poteva non essere approvata.
Il risultato di tali manovre è che dal 1° gennaio i cacciatori possono sparare a qualsiasi specie animale, per tutto l’anno, a qualsiasi ora, anche nelle città e nei parchi.
Come se non bastasse, il Governo si appresta a varare entro il 1° maggio un piano quinquennale straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, ovviamente ancora una volta da realizzare con il piombo dei fucili da caccia anche nelle città.
Per rafforzare ulteriormente l’attacco, il Senato ha approvato un ordine del giorno con il quale sostiene la necessità di trasferire le competenze sulla fauna selvatica dal Ministero dell’Ambiente al Ministero dell’Agricoltura, con conseguenze che potrebbero essere devastanti:
gli animali selvatici non saranno più considerati parte essenziale dell’ambiente e della biodiversità tutelata anche ai sensi della Costituzione, ma declassati a elemento da gestire esclusivamente in funzione della massima redditività del comparto agricolo-allevatoriale.
Lo stesso Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – va avanti la nota – non perde occasione per intervenire negli incontri organizzati dai cacciatori e per sostenere quegli allevatori che chiedono di aprire la caccia ai lupi, negando costantemente i devastanti effetti che avrà l’emendamento caccia selvaggia su milioni di animali e sulla sicurezza dei cittadini.
All’interno di una più vasta campagna anticaccia che si svilupperà nei prossimi mesi, la LAV organizzerà ulteriori attività di contrasto alla caccia su tutto il territorio nazionale, sia attraverso la mobilitazione pubblica, sia presentando in ogni sede penale e amministrativa tutti i ricorsi necessari per bloccare i provvedimenti attuativi della norma ‘caccia selvaggia’.
Proprio ieri – conclude la nota – sono stati depositati in Corte di Cassazione i due quesiti referendari dal Comitato CADAPA che la LAV ha deciso di appoggiare, per cui dal prossimo mese saremo già attivi con la raccolta firme finalizzata a chiedere l’indizione di un referendum per l’abolizione della caccia ( https://www.lav.it/news/