di Fabio Iuliano – Una città fatta di ghetti. Diciannove per la precisione perché «all’Aquila, Berlusconi si è mosso come ha fatto con Milano 2». Non ha mezze parole il leader di Centro democratico Bruno Tabacci nell’analizzare la gestione del post-sisma da parte del governo di centrodestra. L’occasione la fornisce una tappa del suo tour nazionale per presentare i candidati alle prossime elezioni politiche. «Berlusconi», ha valutato Tabacci, «voleva fare una ricostruzione partendo da zero, come in Friuli, magari anche numerando le pietre. Io dissi questo tre mesi dopo il terremoto in una trasmissione, c’era Cialente in collegamento. Dissi questo nel silenzio generale degli altri ospiti». Secondo Tabacci, quasi quattro anni dopo il sisma del 6 aprile 2009 «le condizioni per far riprendere L’Aquila e le aree terremotate dell’Abruzzo ci sono e potranno essere messe al servizio anche del resto Paese, perché sulla ricostruzione e le grandi infrastrutture si gioca una ripresa del prodotto interno lordo, quindi conviene investire qui».
Presentando i candidati abruzzesi di Centro democratico, Tabacci ha detto che «abbiamo fatto delle liste buone a cominciare da Lucio Gaspari (figlio dell’ex ministro Remo ndc.) al Senato. Siamo alleati autonomamente al centrosinistra in Abruzzo c’è una grande tradizione democratico-cristiana, che è quella in cui mi muovo io. Crediamo di poter dare un contributo decisivo ad una svolta che nel Paese». Tra i presenti Ermanno Giorgi e Gino Milano nominato responsabile del coordinamento del Centro democratico per l’Abruzzo. In sala anche l’ex vicesindaco dell’Aquila, Giampaolo Arduini che ha proposto l’istituzione di un “responsabile della ricostruzione” anche nelle file del Centro democratico.