Politici rampanti, …. portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.(Cyrano/ Guccini)
Una bella serata, rassicurante si potrebbe definire. «Tranquilli – ha detto Cialente ai cittadini riuniti in assemblea – non vi porterò via il tendone di piazza, lo amo anch’io, fa ormai parte della storia della città post sisma, è una bella immagine che ha fatto il giro del mondo. Qui son venuti tutti, ricordate? Il ministro Barca ha voluto incontrare la cittadinanza proprio qui, in piazza, tanti e tanti ospiti hanno voluto sostare nella tenda, e parlare ai cittadini. Il tendone è un luogo, è un simbolo della resistenza degli aquilani, della volontà caparbia di ricostruire la nostra città, di tornare a viverla».
I cittadini hanno ascoltato soddisfatti la promessa: la tenda resterà lì, magari sarà spostata di qualche metro in occasione del congresso di Emergency, ma starà in piazza, custode gelosa della sua storia, recente ma gloriosa. Per l’occasione servirà al congresso per farne la sala stampa: il congresso di emergency è un grande evento del quale si deve esser grati a questa organizzazione per aver scelto la nostra città come sede di questa importante assise.
Poi gli annunci hanno preso il sopravvento: il Palazzetto dei Nobili, luogo bello e caro agli aquilani, sarà di nuovo agibile entro ottobre, così chi vorrà, potrà utilizzarlo. Ricordate? Per la sua ricostruzione c’è stata la donazione della Camera dei Deputati, e i soldi sono stati dati al Comune, mica a Chiodi, ed è per questo che a ottobre sarà di nuovo a disposizione degli aquilani. Persino per iniziative politiche, perché all’Aquila non se ne fanno più, non ci sono più spazi per farne di adeguate.
Poi ancora il Salotto Urbano: Cialente giura e rigiura che gli era stato chiesto dai cittadini, anche da quelli riuniti in assemblea, che si lamentavano del disagio sofferto a causa della precaria collocazione sotto il tendone, caldissimo d’estate e glaciale in inverno. Che male c’è a voler fare il Salotto Urbano? E’ gratis, sia il progetto sia la sua realizzazione, è collocato alle porte della porta Castello, quindi nella immediata prossimità del centro storico che, ricorda il nostro, è largo e lungo per circa 107 Ha (Ettari!) di territorio, e non ha altro luogo che sia in sicurezza per poter accogliere l’ulteriore manufatto.
Poi getta la maschera, il Cialente sindaco: vedete, dice con fare paternalistico ai suoi cittadini assemblearisti, per adesso prendiamoci quel che ci viene dato, sono molto convinto della “fluidità dei processi”, poi si vedrà. Intanto proviamo, riempiamoci di cose, utili o meno poi si vedrà! Scopre Cialente, un tratto caratterizzante della sua attuale e passata amministrazione, svolta all’insegna di quello che all’Aquila si definirebbe “a chi me còce ssà saraga!”, che tradotto in termini amministrativi, più o meno suona: non avendo alcuna idea di città futura, non sapendo a che santo votarmi, prendo quel che posso pur di poter dire di aver fatto qualcosa, visto che ho passato tre anni a litigare con mezzo mondo, e che me ne aspettano altri tre di risse e litigi. Naturalmente, a giusto condimento di tale affermazione, una serie di giudizi negativi sulla stampa che critica l’inconsistenza dell’azione amministrativa, apostrofandola come stampa che si occupa di gossip e scrive articoli sul nulla, mentre dall’altro lato ci sono i cittadini che non sanno cogliere l’essenza dei problemi veri.
Infine, con fare e dire grave e greve, si lascia sfuggire un’espressione che la dice lunga sulla consapevolezza del nostro sul reale superamento della fase dell’emergenza: rischiamo il SECONDO commissariamento! E’ qui i cittadini non ci hanno capito più nulla. Ma solo perché non avevano (non tutti) letto l’intervista a Barca, il ministro tanto elogiato ed incensato dai nostri amministratori. Barca, parla in questi termini dell’Abruzzo (non dell’Aquila) colpito dal terremoto:
D. come fa a credere che i fondi non si disperderanno in mille rivoli, come nella gestione del terremoto?
R. Bé, proprio nella gestione dei terremoti in Abruzzo abbiamo creato due uffici speciali
D. a che servono?
R. A gestire la ricostruzione. Il modo per sbloccare molti interventi , che sono fermi non è, come dicono molti, semplificare le procedure, ma individuare qualcuno che le gestisca, assumendosene la responsabilità.
Traduzione dal politichese: la ricostruzione è ferma perché nessuno è stato in grado di gestire la fase post emergenza, ed ora ci pensiamo noi, dal governo, individuando le strutture necessarie per avviare questa difficile fase.
Alla lettura di cotanta considerazione verso l’operato, passato e futuro, degli enti locali, il nostro sindaco deve aver pensato: mi tolgono Chiodi, e me ne mettono due; come dire se hai due mani, per crocifiggerti ……..Non solo, siccome Barca ha studiato bene l’andazzo delle nostre amministrazioni, ha tenuto a precisare (ma lo aveva già scritto nella legge!), che le scelte sul personale, sulle professionalità necessarie, le farà il governo, mica le lascerà alla discrezionalità delle amministrazioni, che potrebbero riempire le strutture di cassintegrati della politica, anziché di professionisti capaci ed esperti!
Se ne è andato tranquillo , il sindaco, sicuro di aver detto cose importanti ai suoi concittadini, di aver detto quanto loro contavano di sentire…..di aver detto….cosa non so, ma sicuramente ha detto.
di Bonaventura da Bagno Reggio