L’Aquila, Rugby, Lorenzo Fiore: “Il Fattori è una seconda casa”
di Enrico M. Rosati | 28 Gennaio 2023 @ 05:10 | SPORT
L’AQUILA – Domenica si giocherà una delle partite più importanti e sentite della Serie B per i tifosi neroverdi, il ritorno di Paganica-L’Aquila. Una partita, quella dell’andata, complessa e dal risultato incerto fino all’ultimo secondo, per questo motivo l’attesa e l’enfasi per questa seconda manche del derby è impossibile da nascondere. Il Tommaso Fattori è uno stadio storico per il rugby Italiano e per carpire le sensazioni di chi lo vive ogni settimana tra mete, passaggi e placcaggi abbiamo intervistato il capitano Lorenzo Fiore.
Come si affrontano vittorie e sconfitte dal punto di vista della squadra?
Vittorie e sconfitte si affrontano sicuramente entrambe con altro lavoro. Nel caso delle vittorie sicuramente l’ambiente è più disteso e confidente, si respira un’altra aria. I lavori sono svolti con più entusiasmo spesso. Le sconfitte generano , per quanto lo si possa nascondere, malumore. Trovare la giusta strada di lavoro è il segreto. Come se fosse un meccanismo da sbloccare, anche perché abbiamo perso delle partite per pochi punti quindi vuol dire che in fondo potevamo avere un risultato positivo, ma abbiamo peccato in qualcosa. Alcune volte queste pecche derivano dalla poca cura dei dettagli, rapportati poi al singolo e al reparto (mischia o tre quarti)
Sentite la pressione delle aspettative della città dei vostri confronti?
La pressione della città la senti sempre. Anche se non siamo la società con gli scudetti nel palmares, siamo la squadra della città, che per di più gioca al Tommaso Fattori. Su questo ci aiuta lo staff perché ci mette a disposizione tutto quello di cui abbiamo bisogno per poterci esprimere al meglio, ma la pressione la senti ogni volta che indossi la maglia. Mi piacerebbe se si tornasse a un coinvolgimento della città a 360⁰, anche se militando in serie b è molto difficoltoso. L’unico modo che abbiamo per “convincere” è facendo risultato. Siamo una squadra neo promossa e ci sono altre realtà affermate nel nostro territorio come il paganica, quindi c’ è soltanto da rimboccarsi le maniche e lavorare. Il mio voler continuare a giocare è mirato al fatto che spero che un domani qualsiasi ragazzo aquilano non desideri di vestire una maglia di altri club, ma abbia nel mirino dell’ obiettivo la maglia nero verde e giocare e vivere la vita a casa propria divertendosi
Cosa vuol dire per voi giocare al Tommaso Fattori, uno stadio pilastro della storia del Rugby Italiano?
Lo stadio Fattori è un po’ come la seconda casa, anche se in fondo è un teatro di scena e noi siamo gli attori. Già quando sali la gradinata che dà accesso al terreno di gioco senti un odore che difficilmente non ricordi e ti trasmette qualcosa. Se a questo aggiungi il calore del pubblico diventa un vero e proprio spettacolo, dobbiamo soltanto cercare di riempirlo