di Maria Cattini – E’ appena sfumato il sogno di vedere L’Aquila candidata a Capitale Europea della Cultura 2019, che il Comune è pronto a scommettere su di un settore dove, in realtà, ben poche altre città si vanterebbero di competere: quello della maldicenza.
Malgrado le continue invettive del Sindaco Massimo Cialente contro gufi, amanti del gossip e le vere e proprie “malelingue” che infesterebbero la città, il Comune ha pensato bene, con il sostegno della Bper ex Carispaq, di patrocinare anche quest’anno la manifestazione “Pianeta Maldicenza”.
Ne da notizia, oggi, l’Associazione culturale “Confraternita Aquilana dei Devoti di Sant’Agnese” che “ha provveduto a pubblicare il bando relativo alla nota edizione del Concorso d’arte varia sulla maldicenza.”
Per chi non fosse convinto che la maldicenza sia un valore da promuovere in città, gli organizzatori precisano che con questa iniziativa inseguono lo scopo di rafforzare “un’adeguata e corretta conoscenza della singolare tradizione aquilana della festivita’ di Sant’Agnese, legata alla maldicenza intesa- badate bene- non come pettegolezzo o come insulto, ma come strumento valenza sociale e di leale antagonismo.”
“In definitiva- si spiega nel comunicato stampa- un aspetto che si riconduce a una critica sincera e costruttiva, linea guida di questa tradizione tipica del capoluogo d’Abruzzo.”
Gli elaborati presentati dalle Confraternite dovranno pervenire entro il 20 dicembre prossimo, per email all’indirizzo [email protected] o per posta, in plico ben chiuso- forse un’accortezza per mantenere l’esclusiva dei pettegolezzi- all’associazione culturale “Confraternita aquilana dei ‘devoti’ di Sant’agnese”.
Gli elaborati selezionati saranno presentati al pubblico presso il Ridotto del Teatro Comunale nel pomeriggio del giorno 19 gennaio 2014, in occasione dello svolgimento della Festa cittadina anticipatrice della tradizionale ricorrenza della Sant’Agnese. La designazione del vincitore sara’ affidata a una giuria popolare e, con pari dignità, a una giuria artistica formata da rappresentanti delle Istituzioni culturali aquilane.
Perché a L’Aquila la cultura spazia a 360°. Almeno fin quando vittime dei presunti “pettegolezzi” sono gli altri, i cittadini qualunque che non mettono paura a nessuno. Peccato che in europa non abbiano saputo cogliere questa importante valenza della nostra città.
Leggendo queste spiegazioni e considerando l’insofferenza più volte esternata dallo stesso Cialente contro le voci pettegole che infestano la città e osano criticare aspramente il suo operato, a L’Aquila, più che il “Pianeta Maldicenza”, verrebbe in mente di premiare “il cratere dell’ipocrisia”.