L’Aquila, ricostruzione scuole: minoranze chiedono un consiglio comunale

di Michela Santoro | 27 Marzo 2023 @ 18:13 | POLITICA
consiglio comunale
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L’AQUILA – Un Consiglio comunale aperto e straordinario per la mancata ricostruzione delle scuole.

Lo hanno richiesto, stamani, le minoranze in consiglio Comunale, stamani, nel corso di una conferenza stampa.

“L’ ordine del giorno sullo stato della ricostruzione delle scuole con richiesta di comunale straordinario mira a porre al centro il tema fondamentale del diritto a studiare in vere scuole adeguate”, ha dichiarato la Consigliera Simona Giannangeli di L’Aquila coraggiosa, prima firmataria dell’ordine del giorno depositato.
 
“La precedente amministrazione Biondi – ha proseguito Giannangeli – come quella attuale, ha cavalcato questa tema, lasciandolo senza alcuna soluzione. Si va a scuola nei Musp, in centro storico, è stato annunciato da Biondi, non torneranno le scuole.
 
Punto gravissimo, perché assesta un altro colpo mortale alla possibilità di ricostruire tessuto sociale. Nel mentre, si danno indennizzi si commercianti.
 
Questo odg vuole provocare una discussione pubblica nell’assise comunale aperta, vuole creare momento di ascolto con dirigenti scolastici, comitati cittadini, rappresentanze sindacali e movimenti studenteschi.”
 
La consigliera del Pd on Stefania Pezzopane ha incalzato subito dopo “ La ricostruzione delle scuole per noi è una priorità.
 
Abbiamo fornito in questi anni con i governi di centrosinistra e con il mio lavoro parlamentare, risorse abbondanti purtroppo non spese e tutte le deroghe necessarie a semplificare le procedure, ma l’amministrazione è stata ferma, senza una visione strategica.
 
È andata e continua ad andare a tentoni, annullando le decisioni precedenti e faticando a prenderne di nuove e quelle che prende lo fa nel chiuso delle stanze. Assurdo pensare che l’area del centro storico non debba vedere scuole ricostruite.
 
Sconcertante ragionare su un polo a Collemaggio in una area da svincolare, su cui trovare risorse, da progettare. Se i tempi sono quelli del Ponte o di Palazzo Margherita, i nostri figli continueranno ad andare nei Musp per anni.
 
Le nostre parole d’ordine? Concretezza, visione strategica, partecipazione. E magari un assessorato al diritto allo studio che unisca le varie competenze oggi frantumate in aumento 4 assessorati”.
 
 
Subito dopo è intervenuto poi il consigliere comunale del Passo Possibile Massimo Scimia.
 
 “Non possiamo non evidenziare che, anche a seguito della Commissione sull’argomento tenutasi nel mese di gennaio, non si è avuto il coraggio di presentare alla Città una tavola esplicativa della programmazione sul tema: plessi per ogni ordine e grado, numero degli alunni, bacino territoriale che si va a coprire, tempi previsti per la messa a regime nonché con un adeguato studio sulla viabilità e le necessarie azioni a corredo.”  
 
Gianni Padovani di L’Aquila99 , la poi dichiarato: “ La ricostruzione di scuole sicure ed accoglienti, dotate di palestre funzionali e moderne, è fondamentale anche per quanto riguarda la pratica sportiva.
 
Forse per l’Amministrazione civica lo sport è sinonimo di passatempo; invece lo sport è essenziale sia per la salute che per sviluppare la socialità di bambini e ragazzi.
 
Ecco perché occorre un Piano Strategico dello Sport, strumento pianificatorio del quale solo L’Aquila è priva, per integrare il progetto sportivo in uno scenario di azioni finalizzate al complessivo miglioramento della qualità della vita. Lo stato dell’impiantistica sportiva è complessivamente penoso”.
 
In conclusione il capogruppo del Passo Possibile Elia Serpetti ha aggiunto “La maggioranza stessa, in un comunicato del 20 gennaio esordiva con un “Facciamo chiarezza: le scuole del Comune dell’Aquila sono in fase avanzata di realizzazione o progettazione e saranno ultimate o avviate entro il termine di mandato…”  bene, solo di ieri il titolone: “Scuole, svolta a Collemaggio: scelta l’area per il nuovo polo” intendendo per nuovo polo la Carducci e la De Amicis, bene, Collemaggio torna ad essere il tappabuchi di propaganda”.
 
 

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