
Lettera del Sindaco Massimo Cialente sulle problematiche, criticità ed eventuali rimedi relativi alla rendicontazione dei fondi sisma 2009.
«Devo segnalare che nonostante il Comune dell’Aquila, dal mese di ottobre 2011, sia in attesa del trasferimento dei fondi necessari per il pagamento di oltre 12 mln di euro, per le sole riparazioni di edifici classificati A-B-C-E, ancora non è stata trasferita alcuna somma dalla struttura Commissariale.
Ormai quotidianamente ricevo cittadini e imprenditori disperati, con gravi esposizioni bancarie, dovendo constatare mio malgrado, che alcuni di essi hanno dovuto portare libri in tribunale avviando le pratiche del fallimento. Ritengo ormai la situazione grave e insostenibile da un punto di vista normativo, economico e morale in una città allo stremo.
Segnalo inoltre che le imprese, così pesantemente esposte in banca sono impossibilitate a dare inizio a nuovi cantieri di riparazione delle case classificate “E”.
Con la presente il Comune dell’Aquila nel denunciare questo inspiegabile ed ingiustificato ritardo, segnala, inoltre, la complessa e ferraginosa procedimentalizzazione dei processi di rendicontazione che rallentano, a dir poco, irrimediabilmente la fluidificazione degli accrediti in favore dell’Ente e. quindi, dei pagamenti alle imprese, né intende restare indifferente alle correlate problematiche sociali e alle legittime attese del mondo imprenditoriale e dei lavoratori.
Con questo intento e in attesa di risposte forti e urgenti, allego, alla presente una relazione sul problema rendicontazione la quale, in linea con gli indirizzi commissariali, dovrebbe organizzarsi con la scannerizzazione di milioni di fatture e documenti che comporteranno una costosissima e, a mio avviso, inutile e levantina burocratizzazione, in barba alla tanto decantata semplificazione.
Uno spreco di risorse umane ed economiche che lascia senza parole.
Tale situazione sta incidendo sulla tenuta sociale della città.
In attesa di un Vostro interessamento e cortese riscontro,
invio i miei più cordiali saluti
Il Sindaco
Massimo Cialente»
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Con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3833, a partire dal 1 febbraio 2010 e per l’intera durata dello stato di emergenza, il Presidente della Regione Abruzzo ha assunto l’incarico di Commissario delegato per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma.
Con propri Decreti il Commissario delegato ha istituito le sue strutture commissariali direttamente coinvolte nel processo delle rendicontazioni e trasferimento dei fondi:
S.T.M. (Struttura Tecnica di Missione) – fondi per la Ricostruzione
S.G.E. (Struttura per la Gestione dell’emergenza) – fondi per l’Emergenza; istituita con i Decreti n. 1 del 1 febbraio e n. 4 dell’11 marzo 2010 del Commissario delegato per la Ricostruzione. Tale Struttura era articolata in 6 Funzioni fra cui la Funzione 4: Area Amministrativo – Contabile deputata fra l’altro alla erogazione dei fondi previa acquisizione delle rendicontazioni certificate dagli enti interessati
Nel richiamato quadro normativo, limitatamente alle procedure connesse al trasferimento dei fondi ai Comuni ed all’acquisizione delle rendicontazioni, le due Strutture hanno operato in maniera difforme, ingenerando non pochi dubbi e difficoltà negli addetti ai lavori.
Per quanto riguarda la SGE ha adottato procedure che contemplano, prima del trasferimento delle somme agli enti locali, l’acquisizione di moduli di rendicontazione, debitamente compilati e certificati dai responsabili comunali, relativi alle seguenti spese “emergenziali”:
gestione tendopoli, catering, derrate alimentari;
Sistemazioni alloggiative alternative
Contributi Autonoma Sistemazione
Locazione temporanea alloggi
Acquisti materiale vario
Rimozione situazioni di pericolo (puntellamenti)
Altre tipologie di spesa (materiale informatico, altre spese di prima emergenza)
Gestione rifiuti
Personale Co.co.co. e tempo determinato impiegato dai Comuni
Lavoro straordinario Personale comunale
Traslochi e depositi temporanei di mobilio
Indennizzi ai beni mobili danneggiati nelle abitazioni classificate “E”, alle attività produttive, alle attività culturali-religiose-sportive etc.
Prestazioni degli Enti Convenzionati
MAP Moduli Abitativi Provvisori (allacciamenti ai servizi di pubblica utilità, Opere di urbanizzazione
Manutenzione alloggi di proprietà comunale.
La procedura finalizzata al trasferimento delle risorse necessarie per far fronte alle spese sopra elencate prevede in estrema sintesi il formale invio cartaceo alla Struttura commissariale (ex SGE attualmente UCR) dei citati moduli, differenziati a seconda della tipologia della spesa, debitamente compilati e certificati dagli enti richiedenti, redatti secondo i rispettivi manuali tecnici compilativi predisposti sulla scorta dei modelli in precedenza adottati dal Dipartimento di Protezione Civile.
A seguito dell’inoltro da parte dei Comuni di tali moduli, contenenti fra l’altro gli identificativi dei beneficiari nonchè gli estremi della documentazione giustificativa (fatture, determinazioni dirigenziali etc ), avviene il successivo trasferimento, da parte del Commissario, dei fondi richiesti dall’Ente locale.
Di fondamentale rilevanza negativa, da non sottovalutare, è che, secondo tale procedura, quando l’Ente effettua la “rendicontazione” il creditore ha già maturato il diritto al rimborso atteso che il procedimento è giunto a conclusione , situazione, a dir poco paradossale, che solleva non poche e legittime proteste da parte degli aventi diritto.
Corre l’obbligo, infatti, di rimarcare i lunghi ed insostenibili tempi di attesa che intercorrono dalle formalizzazioni delle richieste dei fondi, a mezzo delle citate “rendicontazioni”, secondo le modalità appena descritte, e l’effettivo trasferimento dei medesimi all’Ente richiedente per il successivo pagamento agli aventi diritto, i quali, com’è ovvio e presumibile hanno già maturato il “credito” prima della rendicontazione stessa.
A titolo di mero esempio, si ricorda che, l’ultimo trasferimento da parte delle strutture commissariali risale ad inizio dicembre 2011 quando è stato erogato il saldo di tutte le rendicontazioni inoltrate entro il 5 dicembre; da allora in poi l’Ente ha rendicontato spese per svariati milioni di euro fra cui si citano ad esempio gli oltre 7 milioni di euro per la messa in sicurezza e puntellamenti, gli oltre 2 milioni di euro tra rimborsi delle spese di trasloco e le prestazioni degli enti convenzionati, tutte somme ad oggi non ancora trasferite.
Tale cronico ritardo nei trasferimenti genera gravissime difficoltà di natura economico finanziaria, sia alle ditte esecutrici di lavori che agli stessi cittadini, poiché si vedono costretti ad attendere svariati mesi prima di vedersi rimborsare le spese che già da tempo sono state da loro sostenute. Inoltre è utile evidenziare che le generiche e frequenti rassicurazioni di fonte commissariale rivolte all’opinione pubblica sulla esistenza di fondi genera sconcerto e confusione in tutti quei creditori che invece attendono lunghi tempi per la riscossione di quanto spettante.
Per quanto sino ad ora esposto, tale procedura, è da ritenersi anomala ed inadeguata rispetto alle procedure amministrativo-contabili, poiché prevede la “rendicontazione” di somme che l’Ente non ha ancora potuto pagare agli aventi diritto sebbene siano stati adottati i provvedimenti dirigenziali di liquidazione e pagamento sui quali, però il Responsabile del Servizio Finanziario dell’Ente non può apporre il previsto “visto di esecutività” sino all’avvenuto trasferimento delle somme necessarie da parte del Commissario delegato.
Non deve ritenersi trascurabile che il trasferimento di detti fondi avviene sistematicamente con ritardi di diversi mesi rispetto al momento in cui matura il diritto del soggetto creditore.
Per quanto riguarda la STM, deputata al trasferimento delle risorse necessarie per la ricostruzione, ha concordato con l’Ente una procedura che consente una efficace ed agevole gestione delle risorse, contemplando l’anticipazione da parte del Commissario della somma di 20 milioni con cui finanziare la riparazione degli edifici danneggiati; ad esaurimento della somma anticipata, previa trasmissione della rendicontazione e certificazione dell’avvenuto utilizzo, viene trasmessa dall’Ente apposita richiesta di reintegro dell’anticipazione concordata.
Tale procedura, ha consentito di arginare i lunghissimi tempi di attesa nel trasferimento delle somme da parte del Commissario che, invece, si continuano a registrare sui fondi che finanziano l’emergenza per le ragioni descritte al punto 1.
E’ da segnalare, però che tale meccanismo di anticipazione dei fondi, che garantiva copertura finanziaria agli interventi di riparazione e ricostruzione, ha subito un arresto sin dal mese di ottobre 2011 imputabile al mancato trasferimento di tutta la documentazione in originale che il Commissario delegato dovrebbe acquisire dai Comuni per inviarla a sua volta alla Ragioneria Territoriale dello Stato.
Tale ulteriore onere deriverebbe dalle previsioni contenute nella Circolare n. 4 del 15 febbraio 2011, prot 23364, emanata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Ispettorato Generale di Finanza – Ufficio XV avente ad oggetto il “Riscontro amministrativo-contabile dei rendiconti dei Commissari delegati titolari di contabilità speciali – Protezione civile” con cui viene chiarito che i rendiconti amministrativi dei Commissari delegati vadano compiutamente supportati dalla pertinente documentazione in originale.
In virtù di tale previsione, il Commissario Delegato per la Ricostruzione, rilevata l’esigenza di disciplinare le modalità di rendicontazione ai fini del riscontro contabile delle somme trasferite dalle contabilità speciali n. 5281 e 5430 agli Enti locali interessati alla ricostruzione, in considerazione dell’eccezionale mole di dati e di documenti da inviare alla Ragioneria Provinciale dello Stato, ha emanato il Decreto n. 48 del 10/3/2011 in cui, all’art. 1 – c. 3 viene previsto l’inserimento dei dati e degli atti in un archivio informatico da realizzare a cura del soggetto pubblico beneficiario del trasferimento.
Nel successivo art. 2 è stabilito che “ai fini della realizzazione dell’archivio informatico, il Comune di L’Aquila in collaborazione con la S.G.E. e con la S.T.M., sulla base dei dati dello stesso Comune già digitalizzati, …provvede a redigere le specifiche tecniche, economico-finanziarie e procedurali, ai fini dell’affidamento dei servizi informatici finalizzati ad archiviare i dati e gli atti necessari alla rendicontazione, nonché alla formazione, in via automatica, del modello di riscontro contabile e del fascicolo documentale allegato da inviare alla Ragioneria Provinciale dello Stato”
Con Decreto del Commissario Delegato per la Ricostruzione, n. 85 del 5/12/2011, è stato disposto che “ al fine di procedere alla realizzazione dell’archivio informatico e al trasferimento dei dati digitalizzati relativi alle contabilità speciali …il Comune di L’Aquila è autorizzato all’affidamento dei servizi di cui al Dec. 48 del 10/3/2011 nel limite massimo di spesa di euro 350.000,00”.
Risulta evidente l’ulteriore gravoso adempimento richiesto all’Ente in considerazione dell’enorme quantitativo di documentazione da “digitalizzare” stimata in oltre un milione di facciate. Considerata l’esiguità della somma stanziata dal Commissario, sarà il personale comunale, già esiguo e oberato di lavoro, a dover assicurare la laboriosa attività preparatoria degli specifici atti da digitalizzare a discapito del lavoro ordinario.
Secondo accordi con le Strutture commissariali, al fine di sbloccare il reintegro delle anticipazioni, sarebbe stato sufficiente l’approvazione del Bando di gara europeo per l’affidamento del servizio di digitalizzazione. Ebbene, seppure siano stati, con Determinazioni del Dirigente del Settore Emergenza Sisma e Ricostruzione Privata, approvato il bando di gara ed affidato l’incarico di pubblicazione del bando sui quotidiani e sia inoltre imminente la pubblicazione sulla Gazzetta Europea, ad oggi non sono più pervenuti trasferimenti per la ricostruzione da parte del Commissario.
L’ultimo reintegro dell’anticipazione, infatti, è riconducibile al mese di ottobre 2011 ed i fondi sono stati esauriti già dal mese di febbraio 2012, infatti presso la Ragioneria dell’ente giacciono, in attesa del trasferimento dei fondi, circa un migliaio di atti di pagamento per quasi 12 milioni di euro per le sole riparazione di edifici classificati A-B-C-E .
I cronici ritardi nei trasferimenti molto spesso, nel limite del possibile, hanno imposto il ricorso ad anticipazione con fondi comunali, ultimi in ordine cronologico il pagamento di fatture fino a febbraio 2012 per le prestazioni rese dagli enti convenzionati per oltre 1 milione di euro, il finanziamento di “acquisti di abitazioni sostitutive” con rogiti già perfezionati e caparre già versate per oltre 400 mila euro.
A rendere ancor più nebulosa ed incomprensibile la ragione per la quale sono cessati da mesi i trasferimenti da parte delle Strutture Commissariali vi è il fatto che per talune tipologie di spese invece vi sono stati saltuari trasferimenti e questo indipendentemente dalla cronologia di acquisizione delle richieste inoltrate dall’Ente.
L’incertezza in cui si trovano ad operare gli enti locali è inoltre aggravata dalla evidente mancata coerenza e coordinamento degli stessi uffici commissariali, basti citare l’ultima nota prot. N. 4597 del 30/3/2012 a firma della Responsabile dell’Area Amministrativo-contabile incardinata nella neo unica struttura commissariale nata a seguito della soppressione della SGE.
Nella predetta nota la Responsabile invita varie Istituzioni, fra cui i Comuni, a “presentare, a breve, il carteggio comprovante le spese sostenute negli anni 2009-2010 e 2011 rendicontate a mezzo delle schede di rilevazione, debitamente certificate dalle amministrazioni interessate e già liquidate dal Commissario. Nello specifico, la consegna a mano di tutti gli originali dei documenti di spesa …corrispondenti a quelli dichiarati nelle schede di rendicontazione……”. Una simile comunicazione di fatto ignora e si contrappone a quanto già stabilito dallo stesso Commissario nei citati Decreti n. 48 ed 85, con cui viene invece richiesta la creazione di un archivio informatico contenente anche la documentazione (oltre un milione di documenti in formato A4 per il solo Comune di L’Aquila) in forma digitalizzata, attività che tra l’altro si ribadisce l’Ente è in procinto di avviare avendo già approvato il bando di gara europea che sta per essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea . Procedimento che, comunque, dovendo rispettare i termini di legge per la pubblicazione non si concluderà prima di alcuni mesi, il tutto, senza considerare i successivi tempi occorrenti per la digitalizzazione e trasmissione degli atti.
Quanto esposto rileva numerose criticità alle quali si ritiene possano essere posti tempestivi rimedi, facilmente attuabili:
Adozione del sistema delle anticipazioni delle somme per garantire continuità di copertura finanziaria ai pagamenti, con il meccanismo del tempestivo reintegro ad avvenuta certificazione dell’esaurimento dei fondi;
Uniformazione delle procedure di rendicontazione dei fondi trasferiti dalle due contabilità speciali, siano essi destinati alla Ricostruzione o alla Emergenza
Definizione di scadenze periodiche entro cui Rendicontare posticipatamente le spese effettivamente sostenute e finanziate con le anticipazioni ;
Definizione della effettiva obbligatorietà della digitalizzazione della documentazione probante che deve essere alternativa alla trasmissione cartacea della documentazione in originale richiesta dalla Ragioneria Generale dello Stato.
Ridefinizione puntuale delle competenze all’interno della struttura commissariale che sino ad ora ha visto accavallarsi una molteplicità di interlocutori (Coordinatori, Consulenti, Responsabili di Aree) che troppo spesso non si raccordano tra loro sino ad assumere posizioni contraddittorie e contrastanti;
Istituzione di un tavolo periodico di coordinamento fra strutture Commissariali e strutture comunali in cui analizzare le problematiche e concordarne le modalità di risoluzione, partecipato da rappresentanti dell’ANCE.
CONCLUSIONI
Quanto in precedenza esposto, sebbene i rimedi consigliati, non sembra comunque esaustivo ed adeguato in concreto, perché stridente con la semplificazione amministrativa sostenuta con forza dall’attuale Governo in ragione della legislazione già prodotta, stridente, inoltre,con il contenimento dei costi della PP.AA. ( la digitalizzazione di interi procedimenti per milioni di atti e di controlli sovrapposti – interni all’Ente, Commissario delegato e Ragioneria Generale dello Stato – richiedono investimenti importanti di risorse umane, finanziarie e strumentali), ma, soprattutto, con i tempi di attesa da parte delle imprese.
In definitiva, a parere dello scrivente, in maniera più semplice, invece di fare veicolare atti in qualsiasi forma, per altro sempre reperibili presso gli Enti emittenti a mezzo di controlli generali e/o a campione, basterebbe, per quanto qui interessa, un format di rendiconto che nasca con la pratica di contributo in cui siano riportati e registrati gli estremi degli atti relativi, da asseverarsi, con l’avanzamento dei lavori e a conclusione dei medesimi direttamente dal Dirigente Responsabile dell’Ente, controfirmato e certificato per il controllo contabile dal Collegio di Revisione interno (per eccesso, anche da rappresentanti del Consiglio nella stessa funzione di controllo ), il tutto a costo zero e senza maggiori oneri per la finanza pubblica.