La visita del Ministro per la Coesione Territoriale Fabrizio Barca e del critico d’arte Vittorio Sgarbi, in città, per verificare lo stato del patrimonio artistico in città.
Una ricognizione a 360 gradi per capire qual è la situazione del patrimonio culturale del centro storico dell’Aquila e mettere in cantiere un progetto di riqualificazione architettonica.
“Tre o quattro mesi” per sapere quanto costa e poi decidere sulla ricostruzione delle seconde case danneggiate dal terremoto del 6 aprile 2009, al momento escluse dai finanziamenti pubblici a meno che non facciano parte del centro storico dell’Aquila.
Barca ha visitato una dimora storica, Villa Palitti a Roio, che con la normativa attuale in alcune parti rischierebbe di non essere ricostruita.
“Su questo punto non voglio sottrarmi – ha detto Barca ai cronisti – Ci sono strutture, in questo caso sono pertinenze di una struttura vincolata, mentre altre non hanno questa caratteristica, che in questo momento non sono coperte se fuori dal centro storico dell’Aquila, per il quale è stata riconosciuta questa possibilità, e sono fuori dalla possibilità di contributo pubblico”.
“Questo a oggi – ha aggiunto – Valuteremo, questo ci siamo detti con l’ingegner Mancurti del dipartimento della Presidenza, qual è l’entità del patrimonio, quali sono i valori in ballo: in un Paese che ha una situazione economica particolare prima di tutto bisogna capire quant’é”.
Prima di decidere eventuali aperture sulla ricostruzione delle seconde case, insomma, il ministro si attende la stima dei costi complessivi che avrebbe.
“All’Aquila lo sapevamo – ha proseguito – l’abbiamo fatto non solo perché abbiamo riconosciuto il valore paesaggistico complessivo e perché non potevamo lasciare buchi, ma anche perché sapevamo quant’era. Alla ragioneria generale dell’Economia ho potuto rispondere ‘non vi preoccupate, non ha fatto saltare i conti’.Quando sapremo, mi auguro tra tre o quattro mesi con la ricostruzione ordinaria, il quadro, potremo valutare se e come affrontare problemi come quelli che oggi mi sono fatti vedere”.
La delegazione ha visitato poi i beni culturali del centro storico distrutti dal sisma: dal Forte Spagnolo, Palazzo Signorini Corsi, Palazzo Ardinghelli, il Palazzetto dei Nobili, il Teatro San Filippo, la Chiesa delle Anime Sante. Il giro nel centro storico si è concluso con la visita alla Basilica di Collemaggio.
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