Alla luce della nuova e incalzante norma recante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190”, e dopo l’aspettativa richiesta da Alfredo Moroni a causa dell’incompatibilità tra il ruolo di dirigente regionale e quello di assessore comunale, arriva la tanto attesa richiesta di aspettativa da dirigente della provincia dell’Aquila del sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio. Il portavoce del sindaco ha annunciato la rinuncia del primo cittadino allo stipendio lordo di circa 140 mila euro l’anno in conformità all’evidente incompatibilità sancita dal decreto legge anti-corruzione.
Nel frattempo, però, percepirà l’indennità da primo cittadino cui in precedenza aveva rinunciato.
Di Pangrazio ha giudicato la norma incostituzionale e antidemocratica. La vicenda dell’incompatibilità era stata sollevata dal deputato Pdl Filippo Piccone che non si è astenuto dal coinvolgere anche il prefetto dell’Aquila Francesco Alecci per sollecitare un suo intervento.