La polizia postale, su mandato della Procura, oscura alcuni articoli di stampa da un sito giornalistico, ma il direttore ed editore, Giuseppe Vespa, al quale non era stato notificato alcun provvedimento, inizialmente aveva ipotizzato uno scherzo o un attacco hacker. E’ successo a L’Aquila dove il pm Roberta D’Avolio, ha ordinato alla polpost di sequestrare alcuni articoli scritti dall”Editoriale.com nell’ambito di un’inchiesta giornalistica che stava conducendo da tempo. E proprio a seguito di quegli articoli la Guardia di Finanza ha poi avviato un’inchiesta. La vicenda e’ relativa all’appalto di portierato affidato alla ditta ‘Vincentive‘ che si occupa degli sfollati post sisma ospiti nella scuola della Guardia di Finanza.
La Procura si e’ mossa dietro una denuncia per diffamazione presentata dai soci della Vincentive ma ora il direttore Giuseppe Vespa invoca l’interevento dell’Ordine dei Giornalisti per violazione alla liberta’ di espressione oltre che della stampa e della privacy.
“Se la vicenda si fosse svolta con sistemi che la legge prevede – commenta Vespa – non avrei avuto nulla da ridire ed avrei ‘aperto’ io stesso il sito agli agenti. La cosa che non riesco proprio a digerire, e’, invece, la modalita’ a dir poco aggressiva, e nient’affatto garantista, con cui la polizia postale, su mandato della Procura, si e’ introdotta nel nostro sito baipassando le password e ogni rispetto della privacy della riservatezza per sequestrare alcuni articoli di stampa legati all’inchiesta ‘affaire Vincentive’, nella quale qualche cosa di sospetto deve pur esserci visto che la finanza sta svolgendo in merito un’accurata inchiesta. E’ accaduto, cosi’, che senza dire nulla ai legittimi proprietari del sito (il direttore e’ stato informato solo diversi giorni dopo, ndr) la polpost, senza avere le chiavi di ingresso, ha oscurato degli articoli senza avvertire nessuno, violando i diritti costituzionali della liberta’ di stampa, come fossero padroni”.
Intanto il Comune sta gia’ predisponendo un nuovo bando per i servizi da offrire agli sfollati ospiti alla scuola della finanza. Il prezzo sarebbe di circa la meta’ rispetto a quanto percepisce la Vincentive.
INTERVIENE L’ODG – “Apprendiamo quanto accaduto al periodico on line “L’Editoriale”, il quale ha subito e sta subendo in questi giorni gli effetti di una decisione dell’Autorita’ Giudiziaria (non si sa se del GIP del Tribunale dell’Aquila o se della Procura in sede, se si tratti di sequestro preventivo, probatorio o di altro) prima ancora di averne appreso i contenuti e le motivazioni che, allo stato, parrebbero ancora ignote al direttore responsabile e, quindi, in violazione di fondamentali principi di civilta’ giuridica”.
E’ quanto afferma, in una nota, l’Ordine regionale dei Giornalisti d’Abruzo. “E’, infatti, accaduto che alcuni articoli pubblicati sul sito della predetta testata giornalistica e relativi ad una delle indagini sarebbero stati oscurati dalla Polizia Postale, si presume su disposizione dell’Autorita’ Giudiziaria, all’insaputa del direttore responsabile al quale ancora nulla sarebbe stato notificato.
“Al riguardo, con riserva di valutare anche nel merito le motivazioni che hanno determinato un atto tanto grave – anche per le modalita’ di attuazione, per il diritto di cronaca e, piu’ in generale, della liberta’ di manifestazione del pensiero oltre che per il diritto ad essere informati dei tanti che hanno quotidianamente apprezzato ed apprezzano l’opera de “L’Editoriale” – non ci si puo’ esimere – osserva il presidente Stefano Pallotta – dal rilevare che detta situazione stride fortemente con l’esercizio del diritto di cronaca che “L’Editoriale” concorre a svolgere nell’interesse della comunita’ la quale, soprattutto in questa fase, condivide quel particolare desiderio di legalita’ nel quale ravvisa il fulcro per la rinascita non solo dell’Aquila ma dell’intero paese’, come di recente sottolineato dal Presidente del Senato in occasione della Sua visita all’Aquila.
Tra l’altro – prosegue l’Odg – accade sovente che indagini giornalistiche aprano la strada agli accertamenti giudiziari e concorrano a fare luce su vicende di dubbia legalita’. Riteniamo, quindi, che la diffusione di un articolo giornalistico a mezzo internet integri una manifestazione di pensiero che possa trovare limitazioni solo nella corrispondente tutela di diritti di pari dignita’ costituzionale. Auspichiamo, quindi, che quanto accaduto a “L’Editoriale” – conclude il presidente Pallotta – possa essere chiarito prima possibile in ogni suo aspetto e in tutte le sue connotazioni affinche’ l’ Editoriale, cui manifestiamo la nostra vicinanza e solidarieta’, possa proseguire nella sua attivita’ d’indagine giornalistica e d’informazione di cui tutta la comunita’ si e’ giovata e si giova quotidianamente”.